I progetto del sottopasso a Trapani continua a sollevare discussioni e polemiche.
Il deputato regionale Giuseppe Bica ha confermato che il finanziamento originario previsto per l’opera, in parte garantito dai fondi del PNRR, è stato revocato. Bica ha sottolineato che tale informazione non proviene solo da lui, ma è stata ufficialmente dichiarata anche dall’ingegnere Palazzo, commissario delle Ferrovie dello Stato, durante una recente comunicazione. Bica interviene dopo le reazioni del deputato Pd Dario Safina e del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida che hanno smentito lo stop del progetto.
Il nodo del finanziamento
Bica riporta le parole dell'ingegnere Filippo Palazzo, che ha confermato la revoca dei 5,22 milioni di euro di cofinanziamento del PNRR destinati al progetto del sottopasso e alla linea ferroviaria via Milo. "Se l’opera è stata definanziata – ha affermato Bica – significa che non c’è copertura finanziaria ad oggi". Tuttavia, Ferrovie dello Stato avrebbe espresso la volontà di reperire altre fonti per completare l’opera, anche se al momento non ci sono certezze sui tempi e sulle modalità.
Un ulteriore elemento di incertezza è rappresentato dalle difficoltà riscontrate dall’impresa appaltatrice nell’esecuzione dei lavori, tanto che, in caso di mancato accordo, si potrebbe ricorrere a un nuovo appalto. Secondo Bica, tutto ciò conferma la fragilità del finanziamento e la presenza di ostacoli concreti che potrebbero ritardare ulteriormente il progetto.
Il deputato regionale ha inoltre colto l’occasione per lanciare un appello alle autorità locali, chiedendo di riaprire la discussione sul progetto del sottopasso. "Il progetto ha sollevato molte perplessità – ha dichiarato – sia dalla società civile che da organizzazioni professionali. Sarebbe il caso, per rispetto dei trapanesi, di ripensare questa opera e inserirla in una visione urbanistica strategica per la città".
Bica ha proposto di riconsiderare anche progetti passati, come lo spostamento della stazione ferroviaria, per garantire una migliore integrazione dell’opera nel tessuto urbano di Trapani.
Sottolineando che solo il Comune di Trapani, in accordo con Ferrovie dello Stato, ha il potere decisionale definitivo sul progetto, Bica ha invitato tutti gli attori politici e istituzionali a sedersi attorno a un tavolo e a considerare alternative che possano meglio rispondere alle esigenze della città. "Questa mancanza di copertura finanziaria potrebbe essere l'occasione giusta per fare un passo indietro e aprire un dialogo costruttivo su una progettazione urbanistica che tenga conto delle vere necessità di Trapani".
Negli ultimi mesi, il progetto del sottopasso ferroviario tra via Marsala e via Virgilio è stato al centro di accese polemiche e dibattiti pubblici. L'opera, concepita per eliminare i passaggi a livello e migliorare la viabilità urbana, ha incontrato numerosi ostacoli sia tecnici che amministrativi.
A maggio 2024, i lavori del sottopasso sono stati sospesi a causa di problemi con l'appaltatore e ritardi nella presentazione del progetto esecutivo. La deputata Cinzia Ciminnisi ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiarire le cause dello stop e valutare possibili soluzioni.
Ad agosto, l'Ordine degli Architetti di Trapani ha espresso forti critiche al progetto, sostenendo che il sottopasso non risolverebbe i problemi di traffico e potrebbe addirittura peggiorare la mobilità urbana. Il Comune ha difeso l'opera, sottolineando la necessità di eliminare le barriere ferroviarie.
Le associazioni ambientaliste hanno sollevato preoccupazioni riguardo all'impatto del sottopasso sulle ex saline, aree di interesse storico e ambientale. Si teme che l'opera possa aumentare il rischio di allagamenti, come già avvenuto in passato.
I residenti delle vie Marsala e Vespri hanno avviato petizioni contro il progetto, temendo per la stabilità dei loro edifici e l'aumento del traffico nelle zone residenziali. Le proteste hanno portato a confronti accesi con l'amministrazione comunale.
Alcuni esponenti politici e associazioni hanno chiesto una revisione del progetto, proponendo alternative come lo spostamento della stazione ferroviaria per liberare la città dai binari e creare nuovi spazi verdi. Queste proposte mirano a una soluzione più sostenibile e condivisa.