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17/11/2024 06:00:00

 Salemi. Le fognature che non si fanno paradigma di una Sicilia irredimibile

In principio ci fu un Patto. Come Dio con gli Israeliani, Renzi con la Sicilia. Il Patto per la Sicilia, così battezzato in un mattino di settembre all’ombra dei Templi agrigentini, fu un accordo dal valore di oltre due miliardi e 320 mila euro che dovevano essere impegnati, impiegati o spesi tra il 2016 e il 2017. Una cifra iperbolica, che ricordava la vecchia Cassa del Mezzogiorno. Al governo regionale spettava il compito di individuare le opere da finanziare. I beneficiari sarebbero stati i Comuni dell'Isola.

Il sindaco di Salemi dell’epoca, Domenico Venuti, colse la palla al balzo facendo inserire per la città di Salemi ben sei progetti per un valore complessivo di circa 15milioni di euro. Mai successo prima, se si escludono i finanziamenti del post-terremoto. Per la precisione, si trattava di tre progetti per la prevenzione del dissesto idrogeologico di Monte delle Rose, due per la realizzazione di una parte della rete fognante e uno per la riqualificazione urbana del centro storico.
I tre progetti sul dissesto idrogeologico con un valore complessivo di 5,2 milioni, quello per la riqualificazione del centro storico di Salemi con un importo attorno ai tre milioni di euro. Mentre per il miglioramento di una parte della rete fognaria lo stanziamento ammontava a sette milioni di euro.
“Un risultato eccezionale che non ha precedenti per la nostra città circa 15 milioni di euro che serviranno a rendere più sicura la nostra città, a fare un importante passo avanti nel recupero del centro storico e a potenziare i servizi per i cittadini”, dichiarò soddisfatto Venuti i quei giorni.

Inizia così la storia di queste benedette fognature tanto utili quanto ancora in attesa di realizzazione concreta. Una cosa e’ certa. Furono avviati a portati a termine due progetti, uno per la costruzione di un collettore della rete fognante del centro abitato nella zona Cuba per un importo di 2milioni e 100.000 euro, e il secondo per un collettore secondario della rete fognante nella contrada Passo Calcara per l’ammontare di 4milioni e 900.000 euro. In totale 7milioni.  Ci scusino i lettori se da questo momento il nostro racconto sarà contrassegnato da un monotono susseguirsi di date, ma le riteniamo utili per dare un’idea più concreta dell’andazzo scellerato di tante opere pubbliche che in Sicilia non trovano quasi mai un punto di arrivo. Servono per meglio capire come funziona il meccanismo burocratico delle amministrazioni pubbliche siciliane. Spesso nascondono subdole volonta’politiche. Somme non spese potrebbero servire a far cassa, ad esempio. A pensar male…soleva dire il Ciociaro per eccellenza, che oltre ad essere di casa sui Monti Lepini lo era anche su queste amene colline. Ma andiamo per ordine. La nostra storia ha inizio nel 2016, 8 anni fa giusto il prossimo 25 novembre. E’ il giorno in cui l’Amministrazione comunale di Salemi decide di avvalersi dei finanziamenti del Patto di sviluppo della Sicilia previsti da una delibera regionale emanata nel luglio dello stesso anno.

Cinque mesi dopo, il 26 aprile del 2017, il comune di Salemi invia all’Assessorato Regionale dell’Energia due progetti esecutivi, uno per la costruzione della rete fognante nel centro abitato- zona Cuba e l’altro nella frazione extraurbana contrada Passo Calcara. L’importo complessivo e’ di 7milioni di euro (rispettivamente: 2 milioni e 700mila, e 4 milioni e 300mila), mica bruscolini. Entrambi i progetti vengono approvati dall’Assemblea Territoriale Idrica di Trapani due mesi dopo con una delibera del 27 giugno 2020. Delibera che viene trasmessa all’Assessorato il 20 agosto 2020, sempre due mesi dopo. Si sono consumati con questa andatura quattro anni tondi, una media di venti chilometri all’anno, per raggiungere da Salemi il modernissimo palazzone dell’Assessorato di via Campania a Palermo.
Da questo momento in poi il nostro percorso procede alla cieca. Sprovvisti di una bussola ben orientata, la nostra narrazione comincia a brancolare, non nel buio, ma nell’incertezza, sicuramente.

La storia che raccontiamo comincia ad assumere l’aspetto di un’angosciante odissea. Con un iter amministrativo contrassegnato da un carteggio infinito tra Comune Assessorato regionale e Ati di Trapani. Un rimpallo tra gli Enti che ricorda tanto la melina con cui i calciatori in campo usano adottare tatticamente al solo scopo di perdere tempo. Un snervante rimando a leggi e circolari adornata da una compiaciuta terminologia, il trionfo del burocratese, mille miglia lontano dalle reali esigenze dei cittadini che attendono e poco conta se nel frattempo sono costretti a rivolgersi a ditte specializzate per l’autospurgo con esborsi non indifferenti.

Un esempio? Leggiamo alcune righe della richiesta di documenti avanzata al comune di Salemi da parte dell’Assessorato all’Energia il 23 febbraio de 2021.
Con una prosa che sembrerebbe la parodia di un racconto di Camilleri, ad un certo punto si legge: “Con riferimento agli adempimenti previsti nella Circolare, al fine di consentire celermente l'emissione dei provvedimenti di finanziamento delle opere in elenco, codesta ATI è onerata di trasmettere gli atti e gli elaborati di seguito specificati: “il progetto ha carattere di invariante rispetto al redigendo/approvato/approvando Piano D'ambito, ed è previsto nel Piano d'Ambito in quando lo stesso intervento è necessario al superamento della procedura di infrazione contestata allo specifico agglomerato e/o è necessario per prevenire danno ambientale” . Oppure, quando viene comunicato, dopo cinque anni dall’inizio della richiesta, che uno dei due progetti sarebbe escluso dal finanziamento perché: "Sulla base delle informazioni disponibili questo agglomerato ( si riferiscono a Passo Calcara) risulta non conforme all’articolo 4 in quanto non e’ stato dimostrato che tutto il carico prodotto riceve un adeguato trattamento secondario” e che “Una parte del carico raccolto non e’ inviata a trattamento secondario, Inoltre i risultati del trattamento non sono conformai requisiti della Direttiva”.

Da notare la freddezza, la compiacenza e l’imperturbabilità del periodare, manca solo: ti abbiamo beccato!, accompagnato dal classico gesto del tie’ !
Che tradotto, significa che dal momento che nei confronti del Comune di Salemi ci sarebbe stata in corso una procedura d'infrazione comunitaria, la n.20l 4/2019, la pratica deve essere bloccata! Ma quando mai! Risponde piccata l’Amministrazione di Salemi, che il 12 febbraio del 2021 risponde con una nota precisando che gli impianti di depurazione erano stati oggetto di intervento con la realizzazione della “manutenzione straordinaria e ammodernamento dei quattro depuratori comunali denominati Favarella, Pianto delle Donne, Karbinarusa e Gorgazzo” finanziati dalla Suez Rinnovabili, nell’ambito della Convenzione del 19.05. 2014.
Per concludere, risentita, usando il maiuscolo smentire e precisare che “Il Comune di Salemi NON RISULTA interessato dalla procedura di infrazione 2017-2181 e quindi erroneamente inserita nella tabella A”.

Nel frattempo, il malcontento degli abitanti del rione Cuba non si ferma e si fa sentire attraverso petizioni e proteste. Il Movimento 5 Stelle, tra i partiti dell’opposizione, comincia a interessarsi del problema con un crescendo di interrogazioni e interpellanze al Sindaco per chiedere i motivi dello stato di stallo in cui si trovano i due progetti. Fino a quando Rosario Rosa, referente dei 5Stelle di Salemi, tramite l’intervento della loro deputata regionale Cristina Ciminnisi, riesce a portare l’argomento nella IV Commissione regionale ambiente. Siamo nell’aprile del 2023.

All’incontro sono presenti per il comune di Salemi il vice sindaco dell’epoca Calogero Angelo e l’architetto Paola D'Aguanno, responsabile del Settore 4° - Lavori Pubblici ed Ambiente, lo stesso Rosa con una rappresentanza di cittadini salemitani che sottolinea la situazione drammatica in cui versano le circa ottanta famiglie che abitano nelle zone sprovviste della rete fognante. Ogni anno, con le prime piogge accade il finimondo. Le acque invadono le case sconvolgendo tutto e tutti.
Scopo della riunione e’capire e chiarire quali siano le motivazioni dell’interruzione dell'iter procedurale e, soprattutto, cosa fare per avviare finalmente i lavori. Serpeggia la preoccupazione della perdita del finanziamento.
Viene chiarito e messo a verbale che nel mese di agosto 2022 era stata chiesta una ulteriore attualizzazione al prezziario . Viene inoltre messo nero su bianco che in quel momento i progetti si trovano nella fase conclusiva del computo metrico. E che in breve tempo sarebbero stati ritrasmessi alle commissioni ministeriali di competenza.

L’aggiornamento dei prezzi viene, fatto in base al D.lgs n.36/2023 con la rimodulazione del quadro economico e lasciando invariato l’impianto generale del progetto e poi inviato in Assessorato, viene approvato dalla giunta comunale con la delibera n.34 del 22/02/2024.
Il mese dopo, per la precisione il 20/03/2024, il sindaco Venuti, per la terza volta dal 2017, reitera la richiesta del decreto di finanziamento inviando il progetto esecutivo aggiornato. Tutto risolto, quindi? Se cosi fosse stato, avremmo citato all’inizio del nostro racconto l’eroe omerico Odisseo?
Lo conferma Vito Scalisi, nel frattempo subentrato a Venuti.
Il nuovo sindaco infatti, lo scorso 13 settembre ha reiterato la richiesta del decreto di finanziamento. E’ la quarta volta che viene avanzata in questi otto anni.
Altrove, hanno restaurato in Francia in cinque anni la cattedrale di Notre Dame, hanno costruito in Cina un ponte di 164 chilometri in quattro anni.
A noi siciliani, figli di un dio maggiore, abitatori di una terra di dei e templi millenari, non ne bastano il doppio per realizzare poche centinaia di metri di fognature.

Franco Ciro Lo Re