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19/11/2024 06:00:00

Salemi. Restano ancora sbarrati i cancelli del ‘glorioso’ liceo di via Baviera

 Il “glorioso” Liceo di Salemi. Cosi e’conosciuto. Fin dai tempi della personalissima gestione di un singolare monaco cappuccino.

Il quale, appena assunto, pensò bene di far fuori il suo fondatore, il dottore Vito Spedale, che lo aveva assunto. rimasto ignorato dalla società salemitana.

Il conformismo cittadino dominante ha riservato un trattamento diverso ai due.

Al notaio Spedale, l’oblio, nemmeno una targa, una stradina intestata.

Al frate francescano invece tutti gli onori, quando era in vita la cittadinanza onoraria e appena morto, non si esitò un istante a dedicargli un’arteria cittadina. E poco conta se si oppose, contro gli interessi pubblici, con tutto il potere di cui disponeva non solo alla statalizzazione dell’Istituto ma anche alla nascita a Salemi di altri Istituti Superiori.

Il liceo sotto la sua direzione, fino alla fine degli anni settanta, fu meta continua di politici governativi e persino di ministri e sottosegretari. Un autentico centro di potere. Un diplomificio, oggi si direbbe, rifugio di tanti rampolli delle buone famiglie provenienti da ogni latitudine.

Da quando invece il Liceo Classico D’Aguirre e’ diventato statale e ha conquistato un polo di rilievo per soli meriti didattici e culturali, grazie solo ai docenti e agli studenti, sembra non destare piu’ lo stesso “rispetto” di una volta.

E dire che piu’ volte, in questi anni di rinascita e’ stato giudicato come il migliore Liceo Classico della Provincia di Trapani e uno tra i migliori in Italia.

Un primato sancito da una Istituzione indipendente, come può esserlo la Fondazione Giovanni Agnelli, che attraverso l’Eduscopio, ogni anno stila una classifica. 

Ebbene, in questa classifica il Liceo di Salemi, primeggia da alcuni anni. 

E tuttavia, da tre anni i suoi cancelli di via Baviera risultano malinconicamente sbarrati e la struttura con piazzale circondati da sciami di insetti ed infestanti erbacce.

Del problema “Liceo”, solo la nostra testata ha parlato spesso. Si vedano, ad esempio, i due precedenti servizi del 2021 e del 2022, qui (https://www.tp24.it/2021/08/19/scuola-e-universita/nbsp-nbsp-salemi-il-liceo-classico-chiuso-a-marzo-per-problemi-statici-ma-i-lavori/167447 e qui (https://www.tp24.it/2022/06/09/scuola/nbsp-salemi-per-il-liceo-classico-chiuso-da-13-mesi-e-l-itc-stanziati-oltre-2milioni-e-mezzo-e-i-lavori/178124).

E’ bastato un laconico comunicato per chiudere i battenti del Liceo Classico.

Quanto sarebbe durato non veniva precisato.

In Sicilia, il tempo, non quello meteorologico, ma quello burocratico, non esiste come dato certo.

Il trasferimento nel plesso di via San Leonardo, che si presumeva fosse durato, al massimo, fino alla fine di quell’anno scolastico, si e’ protratto fino ad oggi.

Il prestigio culturale e didattico di cui gode l’Istituto non ha smosso di un millimetro l’iter amministrativo che, come recitava il comunicato ufficiale, prevedeva una serie di lavori di manutenzione straordinaria, di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

Ma da quell’anno, era il 2021, tutto e’ rimasto fermo. E da quell’anno non risulta ufficialmente se ci sono stati interventi o conferenze di servizio per accelerare la pratica.

Della questione, recentemente, si e’ interessato il gruppo consiliare “Scrusciu” con la sua capogruppo Giusi Spagnolo. Con una lettera pubblica hanno chiesto delucidazioni sul ritardo dei lavori e quando si prevede che inizino i lavori di adeguamento.

Sebbene l’aggiudicazione dei lavori risalga a quasi un anno fa, non ci sono stati segnali concreti di apertura del cantiere e non sono stati intrapresi provvedimenti urgenti per mettere in sicurezza la struttura, che continua a rimanere in stato di abbandono e vulnerabile a atti vandalici», ha precisato la Spagnolo.

L’importo complessivo dell’intervento sarebbe di 2 milioni e 450 mila euro, provenienti dal Fondo di Coesione.

Il ritardo ( c’e’ sempre un motivo in Sicilia per giustificare i ritardi, ci mancherebbe!) sarebbe avvenuto perché dalla fonte originaria di finanziamento, ossia il PNRR, il Libero Consorzio dei Comuni della provincia di Trapani ha individuato il Fondo di Coesione.

I lavori, intanto, sarebbero stati appaltati e dagli Uffici dell’ex Provincia assicurano che a giorni dovrebbe arrivare il decreto di finanziamento.

Il condizionale e’ sempre obbligatorio quando si parla di appalti, finanziamenti e lavori pubblici.

Quando si apriranno i cantieri? Quanto dureranno i lavori? Previsioni della durata dei lavori?

Trovandoci in una terra nella quale per realizzare un’opera pubblica finanziata dalle politiche di coesione ci vogliono non meno di sette anni, rispetto ai 3,8 anni dell’Emilia Romagna e ai 4,5 della media nazionale, ogni previsione risulta impresa ardua. Per non parlare delle opere incompiute. La Sicilia, secondo ultimi aggiornamenti del ministero delle Infrastrutture, detiene il record nazionale con il 37% delle opere incompiute in tutta Italia.

E se ci fosse stato un novello monaco cappuccino?

Franco Ciro Lo Re