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20/11/2024 06:00:00

Trapani. Tensioni in consiglio. Miceli accusa: "Affidamenti al capomafia di Valderice"

Scontro a Trapani tra maggioranza e opposizione. Il consigliere comunale Maurizio Miceli (FdI) ha interrogato l’amministrazione comunale sulla gestione dell’Atm: “Sullo spreco di risorse, sulle campagne abbonamenti farlocche, sulla gestione del personale, sul rapporto tra partecipata e Comune, evidenziando tutte le storture irrisolte, i premi produzione fino a quasi 50.000 euro senza sapere in base a quali obiettivi del manager. Noi ci siamo e vigileremo, e ci rivolgeremo alle autorità per chiedere continui chiarimenti. Se qualcuno ha commesso errori, ci assicureremo che ne risponderà. Non si gioca coi soldi dei trapanesi”.

Tra le critiche emerge anche la questione del defibrillatore installato all’Atm senza che il personale sia stato formato per utilizzarlo. Inoltre, i parcometri di corso Pier Santi Mattarella non sono ancora attivi, e l’accordo di secondo livello non è stato formalizzato per mancanza di risorse. Miceli ha anche sollevato dubbi sull’utilizzo delle somme ricavate dagli sponsor, che sarebbero state impiegate diversamente rispetto agli accordi iniziali.

Un altro punto critico riguarda le presunte minacce interne all’azienda, mai affrontate dall’amministrazione: “L’immagine che passa è terribile”, ha affermato Miceli.

Parole forti e accuse pesanti
Nella parte finale del suo intervento, Miceli ha usato parole particolarmente incisive: “Noi, e mi riferisco ai consiglieri di Fratelli d’Italia, non favoriamo contributi a nessun familiare. Così come non abbiamo mai dato affidamenti diretti al capomafia di Valderice”.

 

 

La replica di Marzia Patti (PD)
La consigliera comunale Marzia Patti (PD) ha risposto duramente: “Miceli abbandoni le insinuazioni gratuite e si assuma le sue responsabilità. Le dichiarazioni rilasciate in aula dal consigliere Miceli non solo sono inaccettabili, ma dimostrano una totale mancanza di rispetto per il Consiglio comunale e per i cittadini trapanesi. Sorprende ancora di più che simili insinuazioni perniciose provengano da un avvocato, che dovrebbe conoscere il peso delle parole e la gravità di certe affermazioni”.

Patti ha invitato Miceli a rivolgersi alla Procura se ritiene di avere elementi concreti, invece di utilizzare l’aula consiliare per accuse generiche: “La demagogia e il populismo non contribuiscono in alcun modo a risolvere i problemi della nostra città, ma si limitano a inquinare il dibattito politico con ombre e sospetti gratuiti, contribuendo ad alimentare le ormai sistematiche campagne d’odio che arrivano dai banchi dell’opposizione”.

Un appello alla responsabilità
Patti ha poi aggiunto: “È ancora più grave che un professionista del diritto come Miceli, che dovrebbe rappresentare un esempio di equilibrio e responsabilità, scelga invece di alimentare un clima di sfiducia e delegittimazione, invece di portare proposte concrete. Il Consiglio comunale non può diventare il palcoscenico per chi vuole cavalcare insinuazioni per il proprio tornaconto mediatico. Chiedo al consigliere Miceli di riflettere attentamente sulle sue parole e di dimostrare il rispetto che questa istituzione e la nostra comunità meritano”.

La consigliera Patti ha concluso: “Noi del Partito Democratico continueremo a lavorare con serietà e trasparenza, rifiutando di cadere nel gioco di chi, a corto di idee, cerca solo di alzare polveroni”.