Lo sciopero dei medici in tutta Italia ha registrato un’elevata adesione.
In Sicilia, “sulla base delle informazioni che iniziano ad arrivare dai territori, possiamo affermare che le percentuali di adesione allo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari sono molto alte, con punte fino all’85%, compresi gli esoneri previsti per legge. Un segnale importante che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali di tutta Italia e sulla condivisione delle ragioni della protesta da parte dei colleghi”, hanno dichiarato Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up.
Lo sciopero, indetto da tre organizzazioni sindacali, ha visto una significativa percentuale di professionisti esonerati dalla protesta, in molti casi superiore a quanto previsto dalla normativa vigente, per garantire i contingenti minimi e la continuità dei servizi essenziali.
I motivi dello sciopero
Per i sindacati, il problema principale risiede nel testo della Legge di Bilancio, che conferma una riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato. La manovra prevede incrementi salariali irrisori: un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di soli 17 euro netti per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari nel 2025, e 115 euro nel 2026 per i medici, mentre gli infermieri riceveranno 7 euro nel 2025 e circa 80 euro nel 2026.
La protesta riguarda anche i contratti di lavoro, soprattutto nell’ospedalità privata, che soffrono di risorse insufficienti. Altre richieste includono la detassazione di una parte delle retribuzioni, l’attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell'atto medico e sanitario, e l’urgente assunzione di personale. I sindacati chiedono inoltre l’introduzione di norme per istituire Presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani, per garantire la sicurezza del personale.
Le dichiarazioni di CIMO
Il segretario regionale della Confederazione Italiana Medici Ospedalieri, Giuseppe Bonsignore, ha evidenziato una situazione particolarmente critica: “Il Governo Meloni, come i precedenti, ha messo in campo misure per rendere più allettante il lavoro negli ospedali pubblici, cercando di fermare la fuga di personale verso il privato o l’estero. Tuttavia, gli incentivi economici, già di per sé limitati, in Sicilia non arrivano o vengono applicati in modo disomogeneo”.
Bonsignore ha denunciato la mancata applicazione in Sicilia del decreto legge n. 73 del 7 giugno 2024, che prevede una parziale defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive svolte dai medici. “Mentre nel resto d’Italia il decreto è applicato da mesi, in Sicilia l’assessorato della Salute ha generato incertezze interpretative, con alcune aziende sanitarie che applicano la norma e altre che addirittura bloccano i pagamenti per il lavoro già svolto”.
La lettera alla Premier Meloni
I sindacati hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendo un incontro urgente: “La nostra non è una protesta improvvisata, ma affonda le radici negli anni, caratterizzati da una visione politica miope della sanità pubblica, che non tutela la salute dei cittadini. La bozza della Legge di Bilancio rappresenta un ulteriore passo indietro sugli impegni assunti dal Ministro Schillaci, prontamente smentiti dal MEF”.
La posizione del PD
In conferenza stampa, la segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, ha annunciato una mobilitazione con presidi in numerosi ospedali italiani, dal Nord al Sud, per supportare le richieste del personale sanitario e denunciare la crisi del sistema sanitario nazionale.