La decisione dell’amministrazione comunale di Marsala di aumentare sensibilmente la tassa di soggiorno per il 2025, come stabilito dalla Delibera di Giunta n. 383 del 17 ottobre 2024, sta scatenando malcontento tra gli operatori del settore turistico. L’Associazione Strutture Turistiche (AST), che rappresenta una parte significativa delle strutture ricettive della città, accusa il Comune di mancata trasparenza e di non aver coinvolto i principali attori economici della città in una decisione così rilevante per il settore turistico.
La delibera e i possibili aumenti previsti
La nuova rimodulazione della tassa prevede incrementi fino al 300% per alcune categorie di strutture Campeggi da 0,5 a 1 euro e quelli che pagavano 1 Euro Affitti brevi BeB, ora pagherebbero 2 euro oltre al raddoppio dei giorni imponibili. Altri per esempio gli alberghi a 5 stelle passeranno da un’imposta di €2,50 a €3,50 a notte per persona, mentre bed and breakfast e case vacanze vedranno l’imposta crescere da €1,50 a €2,00. Oltre all’aumento delle tariffe, viene confermato il raddoppio del periodo di applicazione dell’imposta, da 5 a 10 notti consecutive per ogni soggiorno. La giunta giustifica queste modifiche citando la necessità di finanziare eventi di grande rilevanza, come il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri del 2025, oltre che migliorare i servizi turistici cittadini.
Le proposte dell’AST: un’alternativa ignorata
Già a giugno 2024, l’AST aveva inviato una proposta dettagliata in risposta alla richiesta dell’assessore al Turismo, offrendo una strategia graduale e sostenibile per l’aumento dell’imposta. Le tariffe suggerite dall’associazione risultavano più contenute:
Campeggi: €1,00 persona/notte.
B&B, case vacanze e alberghi a 1 stella: €1,50 persona/notte.
Alberghi e residenze a 2-3 stelle: €2,00 persona/notte.
Alberghi e residenze a 4-5 stelle: €2,50 persona/notte.
La proposta includeva anche l’obiettivo di ampliare la base imponibile, coinvolgendo strutture turistiche che attualmente sfuggono al pagamento dell’imposta, come gli affitti brevi non registrati. L’AST ha sottolineato la necessità di collegare l’aumento dell’imposta a un miglioramento concreto dei servizi offerti ai turisti, attualmente giudicati carenti, e ha richiesto l’accesso ai dati sull’imposta per comprendere meglio il suo impatto economico.
Ad oggi, però, né le proposte né le richieste di dati hanno ricevuto risposta.
Mancanza di dialogo istituzionale
L’AST ha anche formalmente richiesto, con una nota del 25 ottobre 2024, di essere audita dalle Commissioni Consiliari Finanze e Turismo per presentare il proprio studio sull’imposta di soggiorno e illustrare alternative percorribili. Tuttavia, questa richiesta è rimasta inascoltata. Nonostante il turismo sia uno dei settori economici principali di Marsala, l’associazione lamenta una totale mancanza di confronto da parte dell’amministrazione comunale.
"Non è accettabile che una decisione di tale portata venga presa senza consultare chi lavora ogni giorno per attrarre turisti in città", ha dichiarato il presidente dell’AST, ingegnere Gaspare Giacalone. "Abbiamo dimostrato che è possibile aumentare il gettito complessivo senza gravare in modo eccessivo sulle strutture già regolari e che pagano regolarmente la tassa. La nostra proposta è stata ignorata, così come le richieste di trasparenza sui dati".
Dati mancanti e dubbi sulla gestione dell’imposta
L’AST aveva richiesto al Comune un report dettagliato sull’imposta di soggiorno, includendo: l’elenco delle strutture ricettive soggette alla tassa e gli importi raccolti, aggregati per categoria, almeno fino al terzo trimestre del 2024.
Questi dati sarebbero stati fondamentali per analizzare l’andamento della tassa e identificare eventuali evasioni. Tuttavia, ad oggi, nessuna informazione è stata fornita, lasciando irrisolti i dubbi sulla gestione delle risorse derivanti dall’imposta.
Un altro punto critico riguarda l’efficacia dei sistemi di controllo, come il Codice Identificativo Regionale (CIR), introdotto per contrastare l’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi. Secondo l’AST, il CIR si è rivelato poco efficace in mancanza di controlli concreti, con numerose strutture abusive che continuano a operare indisturbate.
Il peso per il turismo locale
L’imposta di soggiorno è una risorsa importante per le casse comunali, ma secondo l’AST, il suo utilizzo dovrebbe essere vincolato a obiettivi chiari e trasparenti, come la promozione turistica, il miglioramento dell’accoglienza e l’ampliamento dei servizi offerti ai visitatori. "Il turista non deve sentirsi vessato, ma accolto", si legge nel report dell’associazione. Al contrario, aumenti eccessivi potrebbero danneggiare la competitività di Marsala rispetto ad altre località siciliane. Ignorare le richieste dell’AST e degli altri stakeholder rischia non solo di penalizzare economicamente le strutture ricettive, ma anche di compromettere la reputazione turistica della città.
L’AST rinnova la richiesta di un’audizione nelle commissioni consiliari competenti e di un confronto costruttivo per trovare un equilibrio tra le esigenze del Comune e quelle di un settore che rappresenta una delle principali risorse economiche del territorio. "Il turismo è il nostro futuro. Investire in questo settore significa investire nella crescita di Marsala. Ma senza trasparenza e condivisione, si rischia di perdere l’occasione", conclude il presidente Giacalone.