La vicenda tra i due esponenti di Fratelli d’Italia, Giuseppe Bica rimasto all’ARS - decisione confermata dalla Corte di Cassazione nella giornata di ieri - e Nicola Catania, l'escluso definitivamente, è una vicenda adesso tutta politica.
Fratelli d’Italia in provincia di Trapani è attraversata da due correnti, che in pubblico fanno finta di andare d’accordo per il bene dei territori, del partito e bla bla. Ma c’è adesso da tracciare una linea di demarcazione, che non riguarda Bica e nemmeno Catania, ma il partito che dovrà dimostrare di sapere accompagnare e valorizzare i dirigenti che hanno costruito il consenso, per esempio, alle ultime elezioni europee.
Gli appelli all’unità lasciano il tempo che trovano e servono solo a riempire qualche pagina di giornale, la forma però in politica si accompagna alla sostanza, che è fatta di azioni concrete. La partecipazione attiva alla vita di partito è democrazia ma è pure responsabilità dei vertici di partito, regionale e nazionale, riuscire ad aggregare, senza passi falsi, senza continui strappi e facendo chiarezza.
Fratelli d’Italia in provincia di Trapani ha sì dimostrato il consenso ma ha pure dimostrato di essere divisa almeno in due anime, che parla con voci diverse, che non ha ancora fatto chiarezza sull’ingresso del sindaco di Marsala Massimo Grillo, che appare oramai non in entrata ma già organico. Non c’è nemmeno chiarezza a Castelvetrano dove una parte di partito dice una cosa e l’altra la smentisce. Un corto circuito di comunicazione che non è sfuggito. E che è divisione politica all’interno dello stesso partito.
Se da una parte, ieri, si è finalmente messo un punto sulla questione del seggio all’ARS adesso, dall’altra parte, toccherà al partito mettere ordine e soprattutto riuscire a ristabilire ruoli e a riconoscere agibilità a Catania.
In un partito la linea politica non può essere diversa sui territori e delle azioni bisogna tenere conto. Valorizzare gli organi del territorio significa contestualmente dimostrare il valore di guida politica della segreteria nazionale.
Fratelli d’Italia deve dimostrare di essere davvero capace di far sedere la classe dirigente ad un unico tavolo, riuscendo ad allargala, rinnovandola. Questo non è sinonimo di gioventù ma di selezione, sulla base della forza delle idee e sulla capacità di visione politica.
Bica e Catania potranno agire politicamente insieme, al servizio del partito e del territorio, solo se il partito nazionale saprà riconoscere ruoli e posizioni, senza lasciare ai locali la spartizione di ciò che divide e strappa. Anche per mancanza di visione globale.