La crisi idrica in Sicilia ha raggiunto livelli allarmanti, trasformandosi in un vero e proprio conflitto tra Comuni. I sindaci dell’Ennese hanno deciso di interrompere l’erogazione dell’acqua verso Caltanissetta e San Cataldo, dopo che ieri era stata temporaneamente ripristinata per tre giorni. A guidare la protesta è Fabio Venezia, parlamentare regionale e componente della giunta comunale di Troina, che insieme agli altri sindaci dell’area dipendente dalla diga Ancipa ha occupato il potabilizzatore per rivendicare le risorse idriche necessarie.
La protesta dei sindaci: "L'acqua basta per sei giorni"
Venezia, parlando dalla diga, ha dichiarato: «Avevamo avvisato la cabina di regia che, se non avesse staccato il collegamento verso i paesi del Nisseno, lo avremmo fatto noi. E lo abbiamo fatto». La diga Ancipa, che dovrebbe servire esclusivamente i Comuni di Troina, Gagliano Castelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga, continua a fornire acqua anche a Caltanissetta e San Cataldo, dove i pozzi non sono ancora operativi. Secondo Venezia, «rimangono solo 150 mila metri cubi di acqua, sufficienti appena per sei giorni».
I sindaci chiedono una riunione immediata della cabina di regia a Troina per trovare una soluzione alla crisi, che sta lasciando molte comunità senza risorse idriche fondamentali.
Schifani: "Una guerra tra poveri"
Intervenendo sulla crisi, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha descritto la situazione come una “guerra tra poveri”. Durante un convegno sulla blue economy a Palermo, Schifani ha espresso solidarietà alle comunità colpite, evidenziando la gravità della crisi idrica causata anche dai cambiamenti climatici. «Stiamo vivendo un momento critico, e gli eventi atmosferici non ci aiutano», ha detto. Schifani ha annunciato interventi per l’estate, tra cui l’attivazione di dissalatori mobili e l’individuazione di nuovi pozzi, per ridurre l’impatto di questa emergenza.