Egregio direttore, in questi giorni abbiamo letto che il governo nazionale ha finalmente sbloccato oltre un miliardo di euro, per la costruzione di quattro nuovi ospedali a Palermo: (il polo pediatrico, quello oncoematologico, il nuovo policlinico, e l’Ismett 2 a Carini e questo, con oltre 250 posti letto, 14 sale operatorie, 50 stanze per ambulatori e reparti di diagnostica avanzata). Non possiamo che essere contenti per questo grande investimento. Dobbiamo solo augurarci, che i lavori siano portati a termine e gli ospedali entrino in funzione nel più breve tempo possibile.
In quel momento la sanità siciliana avrà fatto un passo avanti importante per la cura di gravi patologie e per i trapianti. Naturalmente questi ospedali saranno al servizio di tutti i siciliani e l’Ismett anche per tanti cittadini dei paesi che si affacciano nel mediterraneo. Ma servirebbero anche ospedali nuovi e posti letto in più per curare meglio le restanti “comuni patologie” che sono oltre il 90 per cento. Patologie che si dovrebbero poter curare negli ospedali della propria provincia se ci fossero i posti letto adeguati. Nella provincia di Trapani, ne mancano circa 700, il 50 per cento di quelli spettanti . Le lunghe ore di attesa al pronto soccorso e a volte delle dimissioni inappropriate, spesso sono dovute, non solo alla carenza di medici ma al fatto che non si trova il posto dove poter ricoverare il paziente. Perché la maggior parte dei nostri ospedali debbono continuano a essere piccoli, obsoleti e carenti di posti letto? Nelle regioni del centro nord dove tanti siciliani e altri meridionali vanno a curarsi per patologie più o meno importanti, gli ospedali piccoli sono stati chiusi o trasformati in altro da decenni, perché spesso sono pericolosi per i pazienti e per gli operatori e antieconomici, aspetto non trascurabile.
Da anni gli esperti di sanità ospedaliera parlano che un ospedale per dare buone risposte ed essere ben funzionante ed efficiente dovrebbe avere intorno a 300 posti letto, con alcune eccezioni, ( isole minori, entroterra lontano dalle città). Per quanto riguarda la vetustà di alcuni ospedali, al S. Antonio di Erice/Trapani punto di riferimento provinciale per il ricovero di tanti pazienti , ci sono ancora stanze di degenza con 5/6 letti e senza bagni all’interno. Situazione inaccettabile da decenni. Perché non programmare la costruzione di un nuovo ospedale di 3/400 posti letto? Perché non aumentare i posti letto dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala? E’ il più nuovo della provincia e uno dei più nuovi della Sicilia, e’ stato costruito per circa 250 posti letto, ne sono in funzione un centinaio.
Perché non attivare gli altri? Perché i reparti chirurgici visto oltretutto il buon complesso operatorio, non farli diventare a orientamento oncologico? Perché il padiglione di malattie infettive non viene portato a termine per come era stato programmato e promesso? Perché i politici locali, regionali e nazionali, non si battono per migliorare la nostra sanità ospedaliera? Ricordo che aumentare i posti letto, vuol dire ridurre la mortalità, la sofferenza dei pazienti e dei familiari, le spese per l’emigrazione sanitaria. Senza dimenticare che in media per 100 nuovi posti letto si creano circa 300 posti di lavoro qualificati, con l’assunzione di medici , infermieri, tecnici, ausiliari. Bene i nuovi ospedali per centri di eccellenza che nasceranno a Palermo, male la gravissima carenza di posti letto nella nostra provincia e di ospedali obsoleti.
Dott. Alberto Di Girolamo