L’idea di un progetto urbanistico comune tra Trapani, Erice, Misiliscemi e Valderice torna al centro del dibattito politico con il comitato “Trapani Erice: una città”, che propone un percorso di integrazione per contrastare il declino demografico e ottimizzare le risorse territoriali.
“Ci chiediamo come ancora oggi si sostenga la necessità di ben quattro comuni differenti ma contigui tra loro, su un territorio che dal punto di vista demografico è in decennale declino”, afferma Ignazio Grimaldi, presidente del comitato. Secondo i dati riportati dal comitato, negli ultimi 24 anni la popolazione del territorio ha subito una significativa riduzione. Trapani ha perso il 19,55% dei suoi abitanti rispetto al 2000, mentre Erice ha registrato un calo del 12,03%. Anche il nuovo comune di Misiliscemi, nato nel 2021, ha già mostrato una variazione negativa dello 0,34%.
Grimaldi avverte che questa tendenza potrebbe mettere in pericolo le tradizioni locali: “I dati fanno presupporre che in meno di 100 anni le nostre tradizioni, dai Misteri di Trapani alle feste patronali, potrebbero ridursi a ricordi o documentari in musei di antropologia. Tutto questo a causa di logiche strumentali al potere di pochi”.
Un tema centrale è la duplicazione di organi politici e amministrativi nelle quattro municipalità, che secondo il comitato genera sprechi di risorse pubbliche e inefficienze. Alberto Cardillo, vicepresidente del comitato, sottolinea: “I quattro piani urbanistici per uno stesso territorio sono economicamente inefficienti. Ci saremmo aspettati che gli amministratori si fossero fatti portatori almeno di una pianificazione comune dei servizi essenziali, dai trasporti alle reti idriche”.
Gli amministratori dei comuni coinvolti hanno concordato sull’importanza di lavorare in modo coordinato per ottimizzare tempi e risorse, sebbene permangano divergenze. In particolare, il sindaco di Misiliscemi, Salvatore Tallarita, ha avanzato l’idea di uno “spirito del luogo” per il suo comune, un’affermazione che il comitato ritiene perplimente, considerata la recente costituzione della municipalità.
Il comitato ha lanciato un sondaggio anonimo per raccogliere le opinioni dei cittadini sulle possibili soluzioni per unire i comuni e superare gli ostacoli esistenti. “Chiediamo a tutti, soprattutto ai giovani, uno sforzo attivo nella condivisione e compilazione del questionario, sia attraverso i propri social sia nei gruppi WhatsApp”, dichiara Antonio Musmeci Catania, delegato alla comunicazione. L’obiettivo è superare i 902 intervistati raggiunti da un’indagine dell’istituto Demopolis nel luglio 2024.
“La nostra speranza – conclude Musmeci – è che questo confronto pubblico possa aprire una nuova stagione di dialogo e costruzione per il futuro della città, superando le divisioni amministrative per abbracciare un progetto di sviluppo unitario e condiviso”.