La filiera automobilistica italiana lancia l’allarme, l’Associazione Nazionale della Filiera Industria Automobilistica (Anfia) chiede al governo misure urgenti per affrontare una crisi che potrebbe portare alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. Secondo uno studio condotto con Alix Partners, fino a 38mila occupazioni rischiano di svanire a causa della transizione verso l’elettrico e delle difficoltà produttive di gruppi come Stellantis e Volkswagen.
Stellantis, Volkswagen e il calo della produzione
La situazione è aggravata dal crollo della produzione di Stellantis, che nel 2024 ha prodotto meno di 500mila unità, e dalle difficoltà del gruppo Volkswagen, che ha ipotizzato una riduzione di 15mila dipendenti. Secondo Roberto Vavassori, presidente di Anfia, queste criticità si sommano a una transizione industriale che modifica profondamente la catena produttiva. “La sovracapacità produttiva in Europa e la competizione cinese stanno spingendo i produttori a chiudere stabilimenti, mettendo a rischio anche le aziende italiane che lavorano nell’indotto,” ha spiegato.
Lo studio: posti a rischio già nel 2025
L’analisi condotta da Anfia e Alix Partners evidenzia come l’impatto della crisi si sia anticipato rispetto alle previsioni fatte per il 2030. Dei 38mila posti di lavoro a rischio, 26mila deriverebbero da riduzioni strutturali, mentre 12mila sono legati a crisi aziendali. Tuttavia, i numeri potrebbero essere sottostimati, considerando che lo studio non include settori collegati come logistica e macchine utensili.
Le richieste di Anfia al governo
Per affrontare questa emergenza, Anfia propone tre misure chiave: un credito d’imposta diretto per ricerca e sviluppo legato alla mobilità del futuro, la riduzione dei costi energetici per gli stabilimenti della filiera e una proroga dell’Ecobonus per i veicoli commerciali. Inoltre, l’associazione chiede ammortizzatori sociali straordinari per i prossimi tre anni per supportare le imprese e prevenire ondate di licenziamenti.
Una crisi che richiede risposte immediate
Il settore automobilistico è cruciale per l’economia italiana, e i dati suggeriscono che il tempo per intervenire è ormai limitato. Vavassori ha sottolineato l’urgenza di adottare misure concrete per sostenere le aziende in un momento di trasformazione epocale. “Il nostro settore è in piena rivoluzione, e il sostegno pubblico può fare la differenza tra una transizione sostenibile e una crisi irreversibile.”