Il Consiglio comunale di Trapani ha approvato il progetto di riattivazione dei pozzi di Inici, finanziato dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, per affrontare la crisi che sta colpendo i comuni limitrofi. Parallelamente, prosegue il dibattito sull’IMU, con critiche dell’opposizione riguardo alle modalità di calcolo dell’imposta.
Infine, si è aperto un nuovo capitolo nella gestione del territorio con l’annuncio della cessione delle quote azionarie per la gestione dei rifiuti al Comune di Misiliscemi, in un contesto di tensioni tra le amministrazioni locali. Tra solidarietà, polemiche e sfide amministrative, il futuro di Trapani si gioca su molteplici fronti.
Un progetto per fronteggiare l’emergenza idrica
Il revamping di tre pozzi di Inici, lasciati in disuso per anni, rappresenta una misura temporanea ma cruciale per garantire l’acqua a Castellammare del Golfo e Alcamo. Orazio Amenta, dirigente ai Lavori Pubblici di Trapani, ha spiegato le finalità dell’intervento: “Con i fondi stanziati, provvederemo alla sostituzione delle pompe e alla realizzazione di circa 800 metri di nuova condotta per collegare i pozzi alla rete. Si tratta di una soluzione provvisoria, ma indispensabile per garantire pressioni e portate adeguate senza compromettere le infrastrutture esistenti”.
Il progetto fa parte di una strategia regionale più ampia che, entro il 2026, prevede il completamento del piano di rifacimento finanziato con fondi Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) . “Trapani non è beneficiario diretto, ma è soggetto attuatore di un intervento che garantirà l’acqua anche alla nostra città”, ha concluso Amenta.
Le polemiche: tra solidarietà e gestione delle risorse
Il consigliere Tore Fileccia ha espresso perplessità sulla gestione del progetto, criticando la convenzione stipulata con Siciliacque nel 2023: “Abbiamo ceduto i pozzi con una percentuale 60-40 a favore di Siciliacque. Oggi ci troviamo a investire risorse per infrastrutture che dovevano essere dismesse. E nel frattempo, i cittadini di Trapani continuano a pagare le autobotti”. Fileccia ha chiesto maggiore trasparenza nella gestione delle risorse idriche e ha definito la situazione emblematica della mancanza di programmazione: “Si parla di solidarietà, ma è necessario garantire prima di tutto i servizi essenziali alla nostra comunità”.
La risposta dell’amministrazione: “L’acqua è un bene comune”
Il sindaco Giacomo Tranchida ha difeso la scelta, ribadendo l’impegno dell’amministrazione per una gestione solidale e sostenibile: “Non si tratta di dare l’acqua ai vicini, ma di rispettare una logica regionale. I pozzi di Inici erano abbandonati, ma con questo intervento possiamo inserirli in un sistema più ampio”.
Tranchida ha anche puntato il dito contro il declassamento di un finanziamento da 10 milioni di euro destinato alla rete idrica di Bresciana: “È assurdo togliere fondi a progetti già riconosciuti come prioritari. Le reti idriche siciliane sono colabrodo, e ogni ritardo peggiora una situazione già critica”.
Le ricadute locali: meno sprechi e maggiore sicurezza
La convenzione prevede che il 40% dell’acqua emunta dai pozzi resti a disposizione di Trapani. Questo, secondo l’amministrazione, rappresenta una garanzia per i cittadini trapanesi. Tuttavia, Tranchida ha ammonito contro visioni campanilistiche: “L’acqua non è dei trapanesi o di Alcamo. È una risorsa inalienabile, da gestire con responsabilità e visione d’insieme”.
Nel frattempo, il progetto di revamping rappresenta una soluzione ponte, in attesa che i lavori di rifacimento della rete idrica regionale vengano completati. La speranza è che l’intervento possa non solo garantire una migliore distribuzione dell’acqua, ma anche ridurre gli sprechi in un territorio storicamente afflitto da inefficienze.
L’IMU: nuove critiche dall’opposizione
Torna al centro del dibattito il tema dell’IMU, dopo che alcuni contribuenti hanno segnalato disagi nel calcolo dell’imposta, in particolare sui terreni edificabili. Tore Fileccia, consigliere comunale, ha evidenziato le difficoltà di molti cittadini: “Ci sono stati errori nel calcolo delle superfici e nella classificazione catastale. Chiediamo maggiore attenzione per evitare ulteriori disagi ai contribuenti, già vessati da tasse in aumento”.
L’assessore al Bilancio ha replicato, sottolineando che gli accertamenti sono stati condotti in base alle normative vigenti e che eventuali ricorsi potranno essere presentati attraverso i canali ufficiali: “Comprendiamo le difficoltà, ma l’imposta è stata calcolata rispettando le disposizioni ministeriali. Continueremo a lavorare per migliorare i servizi fiscali offerti ai cittadini”.
Misiliscemi: la cessione delle quote per la gestione dei rifiuti
Il Comune di Trapani ha formalizzato la cessione delle quote azionarie per la gestione dei rifiuti al Comune di Misiliscemi, un passaggio atteso da tempo ma non privo di contrasti. Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha spiegato l’importanza dell’accordo: “Questa operazione garantisce una maggiore autonomia al nuovo comune nella gestione dei servizi di raccolta e smaltimento, nel rispetto dei piani regionali”.
Tuttavia, non sono mancate le critiche. L'ex consigliera 5 Stella, Francesca Trapani, ha espresso dubbi sulla sostenibilità economica dell’accordo: “La cessione è positiva, ma non possiamo ignorare il rischio che eventuali inefficienze si ripercuotano sui costi complessivi del servizio”.
L’amministrazione comunale ha rassicurato, dichiarando che l’operazione è stata condotta seguendo criteri di equilibrio finanziario e trasparenza. L’obiettivo è garantire una gestione efficace dei rifiuti per entrambe le amministrazioni.