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12/01/2025 06:00:00

Partito Democratico: l'assemblea regionale tra malumori, dimissioni e nuovi strappi

 Ieri mattina a Palermo si è tenuta l’assemblea regionale del Partito Democratico, che ha deciso di non decidere. Nulla di fatto. Troppi malumori e dimissioni hanno portato a uno stop in merito alle decisioni sulle modalità congressuali. Bisognerà decidere se aprire al voto a tutti, quindi con primarie e gazebo ovvero solamente agli iscritti al partito.

Due le aree che si scontrano, quella di Elly Schlein, e poi l’area Bonaccini-Orfini. La lettera dei 16, tra deputati e presidenti provinciali, ha portato a consumare ulteriori strappi.

Prossima tappa
La settimana prossima i dem decideranno le modalità di voto, quindi come verrà eletto il prossimo segretario siciliano. Si tratta dell'atto che aprirebbe formalmente il congresso per l'elezione della prossima guida nell'Isola del partito o per la conferma dell'attuale segretario Anthony Barbagallo. Una settimana per trovare un accordo tra le varie anime e non andare alla conta. In apertura dei lavori il segretario regionale ha sottolineato che lavorerà alla costruzione di un percorso inclusivo e ordinato.

Le grandi assenze
All’assemblea non c’erano molti parlamentari regionali, che rappresentano l’area di Stefano Bonaccini. Presenti invece il deputato regionale Dario Safina e il dimissionario presidente dell’assemblea, Antonio Ferrante. Il responsabile organizzativo del Pd nazionale, Igor Taruffi, ha cercato di mediare e di cercare una sintesi, evitando ulteriori strappi. Il rinvio adesso è al 25 gennaio, bisognerà decidere perché la fase congressuale non può più essere rimandata.

Le parole di Barbagallo
“Testardamente unitari, come dice la nostra segretaria nazionale. Spero che stamattina possa esserci un confronto proficuo sulle regole che, come nello stile del Partito Democratico, devono essere ampiamente condivise con la base”. Ha parlato a margine dell’assemblea regionale  il segretario del Pd, Anthony Barbagallo, e ha poi aggiunto, concludendo: “Ho parlato tanto in questi giorni – prosegue – credo che oggi il segretario debba ascoltare. La direzione verso cui si deve volgere è quella della certezza delle regole, il vaglio della commissione nazionale di garanzia, sulla bozza di regolamento, è la garanzia principale sul fatto che saremo sulla strada giusta. Commissariamento? Io ho fiducia nei dirigenti nazionali, confido in un percorso ordinato, senza fratture. Apertura a nuovi iscritti? io faccio una proposta, per dare forza ai circoli, agli iscritti, per fare un congresso con delle regole certe, senza improvvisazioni e scorciatoie che possano poi portare a contenziosi. La proposta della segreteria regionale è quella sul modello del congresso che mi ha eletto nel 2020, quindi che votino gli iscritti, un tesseramento vero e reale che prevede la presenza dei nostri iscritti sul territorio perché è giusto dare voce a loro, soprattutto sui temi”.