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23/01/2025 08:24:00

La rete di Messina Denaro. Ecco perchè è stata chiesta la condanna per il medico Tumbarello

 “Era impossibile non accorgersi che quello non era il vero ammalato. E poi il primo alibi del dottor Alfonso Tumbarello è falso, mentre il secondo è incoerente”.

Lo ha detto il pm della Dda di Palermo Gianluca De Leo nel corso della sua requisitoria, davanti il Tribunale di Marsala, conclusa con la richiesta di condanna a 18 anni di carcere per l’ex medico di base di Campobello di Mazara (Tp) imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati medici a nome di “Bonafede Andrea”, classe ’63, per consentire al capomafia castelvetranese, deceduto a L’Aquila il 25 settembre 2023, di potersi curare. Il pm De Leo ha, inoltre, affermato che nel corso del processo “abbiamo sentito varie versioni, tra loro contraddittorie, tra Tumbarello e Andrea Bonafede”, aggiungendo che il medico “ha detto di essere stato ingannato dal suo paziente, ma le carte dicono che lui ha prescritto a Matteo Messina Denaro sotto altro nome”.

“Già nel 2007 – ha affermato il pm De Leo – Messina Denaro aveva una casa in affitto a Campobello di Mazara. Il latitante aveva una capacità quasi professionale di controspionaggio che gli ha consentito di essere sempre un passo avanti rispetto a chi lo cercava. Il territorio, inoltre, lo ha protetto. C’è un nucleo che lo ha protetto, ma c’è anche un contesto sociale che ha fatto lo stesso. Non si è presentato mai nessuno per dire che aveva visto qualcosa. Matteo Messina Denaro non era un corpo estraneo”. Il rappresentante dell’accusa ha anche evidenziato che seppur in periodo emergenza Covid-19 “in tre giorni, Messina Denaro, dopo la colonscopia effettuata a Marsala, era già davanti al chirurgo”.

Le arringhe della difesa (avvocati Giuseppe Pantaleo e Gioacchino Sbacchi) sono previste per il 5 febbraio. Ad inizio di udienza, il Tribunale di Marsala (presidente del collegio: Vito Marcello Saladino) ha accolto la richiesta formulata dal pm lo scorso 19 dicembre di dichiarare la sospensione, per la “complessità del processo”, dei termini di custodia cautelare per il dottor Tumbarello, arrestato e rinchiuso in carcere il 7 febbraio 2023 e poi ai domiciliari dal successivo 15 luglio. Nel processo, sono parti civili l’Ordine dei medici della provincia di Trapani, l’associazione Antiracket e Antiusura di Trapani, entrambi rappresentati dall’avvocato Giuseppe Novara, l'associazione “Antonino Caponnetto” (avvocati Alfredo Galasso e Mariella Martinciglio), i comuni di Campobello di Mazara (legale Katya Ziletti) e di Castelvetrano (legale Francesco Vasile). E’ la prima volta che l’Ordine dei medici di Trapani si costituisce contro un proprio iscritto.