Si è chiusa l’inchiesta della Procura di Palermo e della Guardia di Finanza sulle gravi irregolarità nella gestione delle prenotazioni al Centro Unico di Prenotazione (CUP) del Policlinico, portando alla luce un sistema di favoritismi e abusi che avrebbe penalizzato i pazienti in attesa di visite specialistiche.
Secondo le indagini, un gruppo di otto impiegati avrebbe manipolato le liste a proprio piacimento, riservando i posti disponibili ad amici, parenti e conoscenti, mentre gli altri utenti erano costretti ad attendere mesi, se non anni, per una prestazione sanitaria.
L’inchiesta ha rivelato casi sconcertanti, tra cui l’inserimento nel sistema di pazienti deceduti – uno dei quali scomparso addirittura nel 1999 – al fine di bloccare gli appuntamenti e poi riassegnarli ai “raccomandati”. Il tutto sarebbe avvenuto con la complicità di alcuni medici che avrebbero concesso priorità ingiustificate.
Ora, con 128 casi accertati, gli impiegati coinvolti rischiano il processo. Il caso ha scatenato polemiche politiche, proteste da parte dei cittadini e una bufera che ha portato a dimissioni e provvedimenti disciplinari all’interno della struttura sanitaria.