Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/02/2025 07:00:00

Cittadinanza onoraria alle Ong? A Trapani il regolamento blocca tutto (di nuovo)

La questione della cittadinanza onoraria agli equipaggi delle ONG torna a infiammare il Consiglio Comunale di Trapani, ma ancora una volta la decisione viene rinviata. Venerdì scorso, l'aula si è riunita per discutere la proposta di modifica al regolamento consiliare, ma la mancata convergenza su alcuni punti e il numero legale ballerino hanno impedito di affrontare il tema caldo delle Ong.

La battaglia sul regolamento

La seduta di venerdì, convocata a seguito del mancato raggiungimento del numero legale giovedì, si è trasformata in un acceso dibattito sulla natura stessa della convocazione. La consigliera Marzia Patti (PD) ha contestato la decisione del presidente di considerare la seduta come una "nuova convocazione" anziché una "prosecuzione" di quella precedente. Questa differenza interpretativa ha un peso rilevante, poiché in una seduta di prosecuzione il numero legale richiesto per deliberare è inferiore.

Patti, che ha presentato una mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria alle ONG, puntava proprio a sfruttare il quorum ridotto per portare la questione al voto. Il segretario generale Giovanni Panepinto ha confermato la validità della decisione del presidente, ribadendo che si trattava di una nuova convocazione e che, pertanto, il numero legale non era sufficiente per deliberare.

Modifiche al regolamento: tra modernità e flessibilità

La discussione si è quindi spostata sulla proposta di modifica al regolamento consiliare, presentata dalla Settima Commissione. Le modifiche mirano a snellire le procedure e ad adeguarle alle nuove tecnologie.

  • Convocazioni digitali: Addio a raccomandate e fax, le convocazioni dei consiglieri avverranno tramite PEC, garantendo maggiore celerità e certezza nelle comunicazioni.
  • Maggiore flessibilità: Si introduce la possibilità di avviare la seduta consiliare anche in assenza del numero legale, purché per svolgere attività non deliberative come interrogazioni, interpellanze e comunicazioni. Un modo per rendere l'aula più efficiente e non bloccare i lavori per l'assenza di qualche consigliere.
  • Stop agli interventi fiume: Vengono introdotti limiti più stringenti ai tempi di intervento dei consiglieri, con l'obiettivo di rendere le discussioni più concise ed efficaci.
  • Emendamenti più precisi: Nuove regole per la presentazione degli emendamenti, in particolare per quelli relativi al bilancio, per garantire maggiore chiarezza e trasparenza.
  • Più voce agli indipendenti: Modifiche alla formazione del gruppo misto, per dare maggiore rappresentanza ai consiglieri che non appartengono a gruppi politici precostituiti.

Nonostante le buone intenzioni, la discussione sulle modifiche al regolamento non ha portato a una conclusione. Dopo due ore di dibattito, la seduta è stata sospesa senza raggiungere un accordo.  

Miceli (FdI): "Le regole del gioco devono valere per tutti"

Sul tema è intervenuto anche Maurizio Miceli, consigliere di Fratelli d’Italia, sottolineando la necessità di trovare una sintesi che garantisca equilibrio tra maggioranza e opposizione.

"Il regolamento definisce le regole del gioco per tutto il Consiglio comunale, non solo per la maggioranza o l'opposizione. La proposta della Settima Commissione è valida, ma richiede una riflessione più approfondita per garantire che il dibattito d’aula consenta alla maggioranza di difendere le proprie posizioni e all'opposizione di portare avanti la propria critica e proposta politica”, ha dichiarato Miceli.

Intanto, mentre il regolamento consiliare va verso una revisione, il tema della cittadinanza onoraria agli equipaggi delle Ong continua a restare un nodo irrisolto.