Emergono nuovi dettagli sull’aggressione brutale subita da Salvatore Sinagra, il 30enne di Favignana ancora ricoverato in condizioni critiche dopo il pestaggio avvenuto lo scorso 25 gennaio a Lanzarote. Il Corriere della Sera ha realizzato un video all’interno del Sin Nombre, il locale in cui è avvenuto l’attacco, raccogliendo la testimonianza di Marcantonio, il titolare dell’attività.
La testimonianza del proprietario: "Sembrava stesse bene"Marcantonio ha ricostruito gli attimi prima dell’aggressione:
"Salvatore e un suo amico stavano giocando a calcio balilla, poi si sono unite altre persone e hanno iniziato a discutere per motivi che non conosco. A quel punto sono usciti in terrazza e l’altro uomo lo ha colpito in faccia. Salvatore è caduto a terra, l’ho aiutato a rialzarsi, fatto sedere su una sedia e gli ho dato dell’acqua. Poi è arrivata l’ambulanza e lo hanno portato via. Sembrava stesse bene, era un po’ intontito per il colpo ma non aveva sangue. Sembrava non avesse nulla".
Dopo il ricovero nell’University Hospital of Gran Canaria Dr. Negrín di Las Palmas, invece, la situazione è rapidamente peggiorata: Salvatore è in pericolo di vita con una grave frattura cranica e i medici mantengono riservata la prognosi.
"Mai episodi di violenza nel locale"Il titolare del Sin Nombre ha anche spiegato che il suo locale è frequentato principalmente da persone che vogliono divertirsi in modo tranquillo:
"Sono qui da 14 anni e non ci sono mai stati episodi di violenza. La gente viene per mangiare, per il karaoke o per guardare le partite. Anche Salvatore veniva spesso qui. L’altro invece, l’aggressore, è molto alto e grosso di corporatura, lo avevo visto poche volte".
L’aggressore ha confessato: "Ero drogato"Nei giorni scorsi è arrivata anche la confessione dell’aggressore, un 25enne del posto con precedenti per violenza domestica e oltraggio a pubblico ufficiale. Davanti agli investigatori spagnoli ha dichiarato di aver colpito Sinagra "senza motivo", mentre si trovava sotto effetto di cocaina.
Nonostante le sue affermazioni, restano molti dubbi sulla dinamica esatta dell’aggressione. Il giovane ha infatti negato di aver usato un tirapugni o un’arma contundente, sostenendo di aver colpito Sinagra "con la mano aperta". Tuttavia, gli amici della vittima e i testimoni raccontano una scena ben diversa.
La famiglia di Salvatore chiede giustiziaNel frattempo, i familiari di Salvatore Sinagra restano al suo fianco nell’ospedale di Gran Canaria, sperando in un miglioramento delle sue condizioni. Il padre e il fratello sono volati in Spagna subito dopo l’accaduto e, attraverso il loro legale, hanno chiesto che venga fatta piena luce sull’accaduto e che il responsabile paghi per quanto fatto.
L’intera comunità di Favignana è scossa dall’accaduto e continua a mostrare vicinanza alla famiglia del 30enne, che lotta tra la vita e la morte dopo un’aggressione senza motivo.