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05/02/2025 22:00:00

 Agricoltura e fauna selvatica: approvato il Piano straordinario regionale

Un equilibrio virtuoso tra conservazione della biodiversità e tutela dell’agricoltura: è questo il principio alla base del "Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Sicilia", approvato dalla giunta Schifani. Il documento, redatto dal Dipartimento per lo sviluppo rurale e territoriale sotto la guida di Fulvio Bellomo, è stato elaborato in sinergia con le principali organizzazioni agricole ed è stato recentemente validato dall'Istituto superiore per la ricerca ambientale. La strategia delineata coprirà il quinquennio 2025-2029, in conformità con il decreto ministeriale del 13 giugno 2023.

L'obiettivo: tutelare agricoltura e biodiversità

L’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, ha sottolineato l’importanza di questo piano come un passo decisivo nella gestione dell’equilibrio tra fauna selvatica e agricoltura siciliana.

"Abbiamo lavorato a lungo per coniugare il rispetto della biodiversità con la necessità di proteggere le nostre produzioni agricole. Questo piano rappresenta il risultato di un'analisi scientifica approfondita e del dialogo costante con gli agricoltori, che da anni sollecitavano interventi concreti. Il monitoraggio continuo ci consentirà di valutare l’efficacia delle misure adottate e di adattarle nel tempo", ha dichiarato Barbagallo.

Le specie sotto controllo e le strategie di intervento

Il provvedimento, articolato in oltre 200 pagine, affronta le criticità legate alla proliferazione incontrollata di diverse specie selvatiche nel territorio siciliano. Particolare attenzione è stata dedicata al cinghiale (Sus scrofa) e ai suoi ibridi, la cui presenza è aumentata esponenzialmente nell'ultimo ventennio, causando danni significativi all’agricoltura, rischi per la sicurezza stradale e problemi sanitari. Il piano si integra con le azioni già in corso, come il "Piano straordinario per l’eradicazione della peste suina africana" (2020-2026), che ha già portato all’abbattimento controllato di 3.500 esemplari.

Altre specie che necessitano di interventi mirati includono: Colombaccio (Columba palumbus): la sua crescente presenza minaccia le coltivazioni di Ustica, compresi i prodotti certificati Slow Food come le leguminose e i vigneti; Capre inselvatichite nelle Eolie: rappresentano un rischio per l’ecosistema delle piccole isole; Muflone a Marettimo (Egadi): la sua gestione mira a preservare l’habitat locale; Nutria nel fiume Irminio (Ragusano): un intervento è necessario per mitigare i danni agli argini e alle coltivazioni circostanti; Daino nei Nebrodi: la popolazione in espansione deve essere regolata per mantenere l’equilibrio ambientale.

Monitoraggio e gestione sostenibile

Il piano prevede un sistema di monitoraggio costante e un processo di gestione delle richieste di intervento basato su criteri scientifici. Ogni azione sarà realizzata nel pieno rispetto delle normative vigenti, con un’attenzione particolare alla tutela delle specie sensibili. L’approccio adottato rappresenta un passo avanti nella gestione sostenibile della fauna selvatica in Sicilia, garantendo al contempo la protezione delle attività agricole tradizionali e la sicurezza delle comunità locali.