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06/02/2025 21:29:00

Sicilia senza strade: "Devo andare da Siracusa a Trapani, rischio di morire ..."

 Un’accusa forte, diretta e senza filtri. Barbara Giangravé, giornalista siciliana, ha inviato una PEC al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per denunciare le condizioni drammatiche delle strade siciliane. Una lettera che non è solo un atto di denuncia, ma un grido di aiuto rivolto a chi dovrebbe garantire collegamenti efficienti e sicuri in un territorio che sembra dimenticato dallo Stato.

“La Sicilia senza strade, costretti a percorrere trazzere”

Nel suo lungo e articolato messaggio, Giangravé non chiede nuove infrastrutture faraoniche, non menziona il Ponte sullo Stretto – argomento caro al Ministro – ma solleva un problema ben più concreto: l'assenza di strade moderne e sicure in Sicilia.

La giornalista spiega la sua personale odissea: sabato 8 febbraio dovrà viaggiare da Palazzolo Acreide (Siracusa) a Castelvetrano (Trapani), circa 260 km. Un percorso che si trasformerà in un viaggio a ostacoli, perché non esistono collegamenti autostradali adeguati lungo la costa sud della Sicilia.

Le uniche opzioni per chi si sposta su questa direttrice? Strade dissestate, interrotte, impraticabili, spesso ridotte a "trazzere", le antiche vie di transumanza per il bestiame. Un paradosso inaccettabile per una regione che dovrebbe essere un'eccellenza turistica e logistica.

"Non ho ricevuto risposta dalla Regione, scrivo a lei"

Questa lettera al Ministro Salvini non è il primo tentativo di sensibilizzazione di Giangravé. Una settimana fa aveva già inviato una PEC al Presidente della Regione Siciliana, senza ottenere alcuna risposta. Nemmeno un segnale di presa in carico della sua segnalazione. Da qui la decisione di rivolgersi direttamente al governo nazionale e di rendere pubblico il suo messaggio, inviandolo ai giornali.

Il rischio di morire per strada

Con un tono amaro e provocatorio, la giornalista sottolinea la pericolosità della situazione, soprattutto in caso di maltempo. Le previsioni per l’8 febbraio parlano di forti piogge e allerta meteo in Sicilia. Una condizione che rende il viaggio ancora più rischioso, vista la precarietà delle strade.

“Se così fosse, Ministro, morirei tranquilla al pensiero di avere fatto in tempo a inviarle questa PEC”, scrive ironicamente, paragonando la sua denuncia a un testamento lasciato ai posteri.

Un problema che riguarda tutti i siciliani

Quello sollevato da Barbara Giangravé non è un problema personale, ma una realtà che riguarda tutti i siciliani. La mancanza di infrastrutture efficienti e sicure penalizza l’economia, ostacola il turismo, mette a rischio la sicurezza dei cittadini e accentua il senso di isolamento dell’isola.

La rete stradale siciliana è segnata da cantiere infiniti, ponti crollati, viadotti pericolanti e arterie in condizioni disastrose. L’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, ad esempio, non ha aree di servizio, rendendo impossibile il rifornimento di carburante per lunghi tratti.

Nel frattempo, ogni tentativo di risolvere il problema sembra arenarsi nella burocrazia e nella mala gestione. L'unico risultato tangibile è che i siciliani, ogni giorno, affrontano viaggi estenuanti e rischiosi per spostarsi all'interno della propria regione.