Nei giorni scorsi c'è stata un'informativa al Parlamento da parte dei ministri della Giustizia e degli Interni sul rilascio di Almasri. Assente, nonostante la richiesta delle opposizioni, la presidente del Consiglio.
"Il ruolo del ministro non è solo di transito e di passacarte, è un ruolo politico: ho il potere e il dovere di interloquire con altri organi dello Stato sulla richiesta della CPI, sui dettagli e sulla coerenza delle conclusioni cui arriva la Corte. Coerenza che, per noi, manca assolutamente", ha dichiarato il ministro Nordio.
Questa considerazione ha reso evidente che la decisione del governo italiano è stata esclusivamente di carattere politico, peraltro prevista dalla legge n. 237 del 2012. Agli addetti ai lavori la scelta del governo era già chiara; ora lo è anche per l'opinione pubblica, nonostante l'uso del latinorum e della dissenting opinion.
Il ministro della Giustizia Nordio ha affermato che il governo chiederà spiegazioni alla CPI, che secondo l'esecutivo "ha agito frettolosamente" e ha "commesso un pasticcio". Si tenta con un vero esercizio di equilibrismo – una sorta di "arrampicata sugli specchi" olimpica – di dare una giustificazione normativa alla vicenda.
Piantedosi, dopo una settimana, ha ripetuto la stessa "litania" sulla questione. Donzelli di FdI ha dichiarato che, "dopo la scarcerazione avvenuta in seguito agli errori della CPI, Almasri si trova in Libia e non libero in Italia. Sono contento per la sicurezza degli italiani in Libia, perché ci sarebbero potute essere ritorsioni, anche economiche, su ENI".
La maggioranza ha rivendicato l'azione del governo, sottolineando come sicurezza e tutela dell'ordine pubblico siano prioritarie.
La replica del centrosinistra è stata furiosa. Renzi, che in quanto ad arte oratoria non è secondo neanche a Cicerone (ben noto ai lilibetani), ha dichiarato: "Meloni vile, si affida al Gatto e alla Volpe per non raccontare la verità dei fatti", aggiungendo: "Meloni aveva tra le mani il boss dei boss della mafia dei trafficanti".
Schlein è stata sferzante: "Nordio avvocato difensore di un torturatore". Su Meloni ha ironizzato: "Presidente del Coniglio", e ha incalzato: "Come fa chi si professa donna, madre e cristiana a liberare un torturatore di bambini?"
Conte ha affermato: "Lei, Nordio, doveva dare esecuzione al mandato dell’Aja, non applicare il codice di procedura penale italiano. Qui ha fatto il giudice assolutore". Su Meloni: "C’è la grande assenza della presidente Meloni, che scappa dal Parlamento e dai cittadini: un atto di viltà istituzionale".
Fratoianni ha rincarato la dose: "Un'onta di infamia sulla storia delle istituzioni di questo Paese. Capisco la nostra premier: era assai difficile, forse impossibile, venire qui a schiena dritta a giustificare la scelta del suo governo di liberare un torturatore, uno stupratore di bambini. Per questo ha inviato due onorevoli prestanome". Il suo partito ha mostrato in aula le foto delle vittime.
Repetita iuvant: il governo ha fatto una scelta politica, che costerà molto ai migranti della rotta centrale del Mediterraneo.
Vittorio Alfieri