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14/02/2025 09:20:00

Giovanni Gentile: filosofo, pedagogista e fascista


Giovanni Gentile, filosofo e pedagogista castelvetranese, fu autore della riforma della pubblica istruzione e fondatore, insieme a Giovanni Treccani, dell'omonima enciclopedia. Un'opera culturale indubbiamente monumentale per il suo tempo, sebbene successivamente rivisitata.

Il 29 maggio si celebreranno i 150 anni dalla sua nascita nella sua città natale, Castelvetrano, in provincia di Trapani. L'iniziativa ha suscitato reazioni e polemiche, trasformandosi in un vero e proprio caso. L’ANPI e Rifondazione Comunista hanno sollevato il rischio che la celebrazione non riguardi solo il filosofo, ma anche il teorico del fascismo. Il Comitato per la Difesa della Costituzione di Trapani ha contestato la motivazione legata alla cittadinanza castelvetranese di Gentile, affermando:

"Anche Matteo Messina Denaro era di Castelvetrano, e certamente non si pensa di celebrarlo, se non essendo collusi con la mafia. Se si celebra un ideologo fascista, non si è forse collusi con l’ideologia fascista?"

Il sindaco della città ha giustificato la scelta affermando:

"Siamo consapevoli che Gentile aderì al fascismo, legittimandolo ideologicamente, e che quel movimento politico ebbe enormi responsabilità nella tragedia del Novecento, inclusa la persecuzione degli ebrei. Tuttavia, il fascismo nacque dalla crisi sociale e istituzionale seguita alla Prima guerra mondiale, crisi a cui le vecchie formazioni di governo liberale e la monarchia non seppero dare adeguata risposta".

L’uso della congiunzione “ma” non è passato inosservato, venendo interpretato come una giustificazione del pensiero politico dell’ideologo del fascismo.

Gentile è stato indubbiamente un gigante della cultura italiana, ma non si può prescindere dal fatto che abbia generato un’idea funesta. Citando un pensiero illuminante:

"Se il nostro obiettivo è suscitare in qualcuno un risentimento che duri per decenni, anche fino alla morte, non dobbiamo fare altro che qualche critica pungente, per quanto giustificata ai nostri occhi. Nei rapporti con gli altri dobbiamo ricordare che non abbiamo a che fare con individui puramente logici e razionali, ma emotivi, pieni di pregiudizi, motivati dall'orgoglio e dalla vanità".

Un fatto resta inoppugnabile: Giovanni Gentile fu un fascista. Il resto è opinione.

Vittorio Alfieri