Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/02/2025 18:00:00

Tassa rifiuti, Trapani è la terza più cara d'Italia. Uil: "Troppa pressione sulle famiglie"

La Tari pesa gravemente sulle famiglie trapanesi con un costo medio annuo per il 2024 di 510,98 euro, più caro del 2023 dell’8,20 per cento, quando la tassa si attestava sulla media di 472,26 euro.

I dati emergono dall’indagine realizzata sui capoluoghi di provincia italiani dal Servizio Stato sociale, Politiche fiscali e Previdenziali, Immigrazione, diretto dal segretario confederale Santo Biondo

“Siamo di fronte a una situazione paradossale – commenta il segretario generale Uil Trapani Tommaso Macaddino.- Si continua a tartassare e far cassa sulle famiglie, quando i prezzi per i beni di prima necessità non fanno che crescere, per la pandemia prima, per la guerra poi. Adesso incombe anche la spada di Damocle dei dazi statunitensi che non sappiamo ancora con certezza che conseguenze potranno avere sui territori”.

Stando al report, basato sulle delibere tariffarie comunali e sull’ultimo dato Istat relativo ai redditi netti familiari, Trapani sta ben al di sopra della media nazionale, che si attesta sulla ben più modica cifra di 337.77 euro.

“L’indagine conoscitiva Uil – aggiunge Macaddino – mette in evidenza come i trapanesi siano costrette a destinare al pagamento della Tari una quota percentuale di reddito che risulta di gran lunga superiore alla maggior parte degli altri capoluoghi di provincia del Paese. Anche in questo modo aumentano divari e diseguaglianze. E anche in questo modo si spiega perché la Uil, a tutti i suoi livelli, chiede da tempo, con forza, risorse, investimenti e sviluppo per questo Territorio”. E conclude: “È urgente, mai come adesso, un confronto serrato fra parti sociali e istituzioni per trovare soluzioni condivise, rapide, concrete”.