Leo Giacalone, sono stati anni difficili i vostri. Intrecci tra mafia e politica al Comune.
Carini ci deve dire grazie per questo. Se questa città ha retto, nonostante abbia subito ispezioni per colpa degli attuali alleati di Carini, nell’ambito di diverse inchieste giudiziarie che hanno totalmente riguardato esponenti di centrodestra, il merito è nostro.
Voi avete tenuto duro in un momento difficile.
Vi racconto un episodio inedito. Ci fu un momento in cui tutti ci chiedevano di dimetterci, perché il Consiglio Comunale aveva un sacco di indagati, un presidente arrestato prima e un altro dopo…
Si, ricordiamo.
Noi però eravamo nel pieno di Agenda 2000. Rischiavamo di perdere fondi per decine di milioni di euro, di non fare il Parco di Salinella, l’area artigiana, altre opere pubbliche. E non sapevamo a chi lasciavamo la città .
Ad un commissario…
Certo… come il famigerato Iemmola, che venne a Marsala nel 2001, quando si dimise l'allora Sindaco Lombardo.
E quindi?
E quindi un giorno andammo all’Ars a parlare con Cuffaro, allora Presidente della Regione Siciliana. Con noi c’era Luciano Violante, con Capodicasa, Oddo.
Che avete chiesto a Cuffaro?
Garanzie sul commissario in caso di nostre dimissioni.
E lui?
Dopo due ore ci disse di no.
E voi?
Noi andammo dritti dritti alla Procura Antimafia, da Grasso , Piscitello e Russo e loro ci dissero : non muovetevi, siete il baluardo per la città , aiutateci a ripulirla.
Ma l’hanno ripulita davvero, la città , secondo lei?
Non lo so.
Davi Costa e Pietro Pizzo sono stati assolti.
Molto sa Massimo Grillo. E molto ha detto.
Impianti accusatori fragili.
Sono processi difficili. Dal punto di vista politico queste persone andavano già condannate dall’elettorato. In sede giudiziaria ci vogliono le prove, e spesso non sono sufficienti. Comunque, ricordo che noi siamo stati uno dei pochi casi in Italia di amministrazione che ha subito un’ispezione senza avere poi lo scioglimento per mafia del Comune.
Un anno di ispettori al Comune.
Hanno controllato carta per carta. Noi eravamo sereni.
Se ci fosse stato il centrodestra, al governo, in quel periodo? Che sarebbe successo?
La città sarebbe stata commissariata.
Fu pulita la campagna elettorale del 2007?
I fatti giudiziari li hanno tenuti all’erta. Ricordo però che davanti ai comitati elettorali a volte sembrava che il carcere di Piazza Castello si fosse spostato…c’erano molti clienti dell’Avvocato Stefano Pellegrino, persone di cui la città non può vantarsi.
Lei parla di Pellegrino, che fa il penalista, e fa politica. Ma lei aveva un altro penalista, in Giunta, Paolo Paladino.
Non è la stessa cosa.
Perché?
Se tu penalista ti candidi e chiedi il voto è una cosa. Se sei chiamato indirettamente a fare politica, perché sei assessore, è diverso. Perché non chiedi il voto.
Pellegrino candidato alle regionali le fa storcere il naso?
E’ difficile separare le due cose… Io sono un professionista, faccio il consulente del lavoro. Quando mi sono candidato molti miei clienti mi votarono. Io non lo avrei mai immaginato. Pensi se facessi il penalista….
Quando arrestarono Rosario Esposto lei cosa pensò? Se lo aspettava l’arresto?
Si. Ma non con queste accuse.
Con questo ruolo predominante…
Questo non lo sospettavo. Ma lui per primo capì quando facemmo la rotazione dei dirigenti che noi volevamo isolarlo. Capì subito che volevamo mandarlo alla Nettezza Urbana…
Era furbo, preparato o intelligente?
Era furbo. Un praticone, ed era molto attento.
Potete ascoltare l'audio di questo estratto qui sotto:
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