Non sono mancate comunque, pur condividendo quasi tutti la necessità della riforma, le osservazioni e le critiche mosse al Piano e alle affermazioni dell’Assessore Russo da
buona parte degli intervenuti nel dibattito che hanno evidenziato soprattutto come la provincia di Trapani, già penalizzata da errori commessi in passato, subisca ulteriori penalizzazioni dall’annunciata riforma che opera pesanti tagli di posti-letto in presenza di una media del 2.4 rispetto agli abitanti-utenti che risulta essere molto al di sotto della media di tante altre province e della stessa media regionale.
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, al quale sono andati molti ringraziamenti per l’importante iniziativa, nella sua relazione introduttiva ha riconosciuto il coraggio e la determinazione di Massimo Russo nell’affrontare una materia così delicata e difficile per tentare di giungere ad un equilibrio tra servizi sanitari efficienti e riduzione della spesa pubblica ed ha ringraziato il Direttore Generale dell’ASL n.9, Gaetano D’Antoni, per l’attenzione e la disponibilità sempre dimostrata nei confronti del Consiglio Provinciale ma ha anche evidenziato che la scadenza del 31 luglio per il previsto parere dei Sindaci non può considerarsi un termine inderogabile se non si vuole ulteriormente inasprire un confronto comunque necessario se si vuole giungere a soluzioni condivise.
Sette, infine, sono stati gli spunti sui quali il Presidente Poma ha auspicato l’attenzione dell’Assessore Regionale alla Sanità : 1) affiancare le strutture ospedaliere con l’attivazione di una rete ambulatoriale efficiente; 2) mettre in rete tutti i dati relativi ai pazienti della sanità pubblica ambulatoriale ed ospedaliera in modo tale da conoscerne, attraverso la semplice digitazione del codice fiscale, gli esami diagnostici già effettuati e ridurre così la duplicazione di esami di laboratorio e strumentali; 3) creare nuovi percorsi diagnostici e terapeutici e protocolli comuni per ridurre gli esami non necessari e ridondanti; 4) rivedere il meccanismo dell’ISEE sul quale vanno operati maggiori controlli per non penalizzare le fasce veramente deboli; 5) ridurre il gap strutturale tra le varie aree della regione e con il nord del Paese; 6) investire nelle strutture ospedaliere per creare offerte di eccellenza, auspicando che con i risparmi si possa avviare, là dove necessita, la progettazione di nuovi ospedali che sostituiscano quelli vecchi; 7) organizzare scambi tra strutture del sud e del nord dalle quali acquisire, se ce ne sono, modelli per migliorare l’efficienza.
Per l’Assessore Russo, comunque, il piano non è ancora definito. Siamo – ha detto – a livello di proposte. Ma la sanità si cambia solo con le regole introdotte da questo piano di rientro dalle enormi spese finora sostenute che ci costano, fra l’altro, 250 milioni di euro annui per prestazioni in altre regioni e più del doppio per il costo sociale ad esse collegato. Tutto ciò a carico della collettività nazionale.
Il sistema sanitario in Sicilia – ha aggiunto Russo – ha costituito fino ad ieri una forma di potere invece di essere un servizio a disposizione del cittadino. Il piano di rientro, che vuole essere anche piano di riorganizzazione e di riqualificazione, ha intanto consentito alla nostra Regione di rispettare i parametri stabiliti dal Governo nazionale e di potere beneficiare di un apposito mutuo di 2 miliardi e 800 milioni di euro.
Inoltre, per quanto riguarda la dotazione organica dei posti-letto in provincia di Trapani, secondo le cifre fornite da Massimo Russo, questi non sono diminuiti ma sono stati invece diversificati e resi congeniali alle finalità delle nuove norme, con una riforma che mira a ristabilire la fiducia della gente verso il sistema, avendo come obiettivo la valorizzazione delle professionalità esistenti e rendere eccellenti le strutture sanitarie mediante i previsti accorpamenti che, a loro volta, dovranno beneficiare di un sistema del “118” realmente efficace e funzionante. Vogliamo cambiare la Sicilia – ha concluso Russo – cominciando dalla sanità .
In ordine cronologico di intervento, hanno portato il loro contributo all’odierno dibattito: il Presidente dell’ordine dei Medici di Trapani, Giuseppe Morfino; il Sindaco di Mazara del Vallo, On. Nicola Cristaldi; Gianni Pompeo, Sindaco di Castelvetrano; Giacomo Scala, Sindaco di Alcamo; Girolamo Fazio, Sindaco di Trapani; Mimmo Turano, Presidente della Provincia di Trapani; Salvatore Daidone, Capogruppo PD al Consiglio Provinciale; Pietro Pellerito, Consigliere Provinciale del Gruppo Misto; Antonella Pollina, Presidente della Commissione Sanità della Provincia; Silvano Bonanno, Consigliere Provinciale dell’UDC; Matteo Angileri, Capogruppo MPA al Consiglio Provinciale; l’On. Livio Marrocco, Deputato regionale del PDL; Piero Giacalone, Consigliere Provinciale del PD; l’On. Pio Lo Giudice, Deputato regionale (UDC); Enzo Chiofalo, Consigliere Provinciale dell’MPA; Anna Maria Angileri, Consigliere Provinciale del PD; il Dott. Salvatore Calvaruso (Centri di riabilitazione); Gaspare Rubino, medico cardiologo. Presenti in aula anche numerosi altri Sindaci e Amministratori di vari Comuni, Sindacalisti, operatori del settore sanitario e parasanitario e delle organizzazioni di categoria, nonché i deputati regionali Massimo Ferrara e Baldo Gucciardi. Hanno inviato messaggi, perché impegnati fuori sede, il Sen. Antonio d’Alì e il Sen. Nino Papania.