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12/10/2009 05:15:11

Sanità: Russo attacca Schifani

Intorno alle 18.30 l'assessore al ramo Massimo Russo, il 'tecnico' cooptato dal governatore dalla fila della magistratura antimafia, con una nota fatta pervenire alle redazioni punta il dito contro il presidente del Senato Renato Schifani le cui "affermazioni - denuncia - sono animate da un chiaro intento di strumentalizzazione politica", inserendo la seconda carica dello Stato nel novero di coloro che "si ostinano a lanciare critiche e a spargere veleni". Tutto e' nato dalle valutazioni espresse da Schifani, ieri a Palermo, citando le risultanze della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari secondo cui se l'ospedale Santo Stefano di Mazzarino (Caltanissetta) fosse stato in efficienza e in completo servizio, con la sala operatoria attiva, il giovane Filippo Li Gambi, che poi mori' per le conseguenze di un incidente stradale, probabilmente si sarebbe salvato. Una lettura del tragico evento di Mazzarino che "contrasta - ha sottolineato il presidente del Senato - con quanto emerge dalla relazione preliminare degli ispettori dell'assessorato".
"Mi amareggia - ha detto ancora nella sua replica l'assessore Russo, 24 ore dopo le parole dell'inquilino di Palazzo Madama - che si torni ad agitare strumentalmente la vicenda del povero Filippo Li Gambi in presenza di una documentata relazione redatta da tre medici professionisti che hanno individuato precise responsabilita'. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, mi pare assai imprudente che un'alta carica dello Stato rilanci questa polemica".
Tanto basta al capogruppo del Pdl all'Assemblea, Innocenzo Leontini, per chiedere la testa di Russo: "L'assessore farebbe prima a dimettersi. Ha goduto di un sostegno e di una aprioristica collaborazione che evidentemente non meritava e finora sono stati coperti tutti i danni provocati al sistema sanitario regionale. Mentre le aziende sanitarie e ospedaliere sono state occupate da amici di partito". Per il vicesegretario nazionale dell'Udc Salvatore Cuffaro, mai tenero con Raffaele Lombardo e Russo, quest'ultimo "nonostante il suo proclamato rispetto per le istituzioni, per difendere il suo indifendibile operato non esita ad attaccare politicamente la seconda carica dello Stato senza nessuna vergogna". La parte della difesa tocca al capogruppo del Mpa all'Ars Francesco Musotto: "Stupisce il coinvolgimento delle massime istituzioni del Paese che, se proprio volessero occuparsi di fatti siciliani, potrebbero guardare al gravissimo dissesto del Comune di Palermo".