In Sicilia sono 11 i collegi, 490 i gazebo (31 a Palermo città ). Trecentomila le schede
stampate. L'Isola eleggerà 180 delegati (1.100 in lista) all'assemblea regionale e 70 (350 nelle liste) a quella nazionale. I candidati alla segreteria siciliana sono i deputati regionali Giuseppe Lupo (mozione Franceschini), Bernardo Mattarella (area Bersani) e il senatore Giuseppe Lumia, candidato autonomo.
A Marsala, un lettore segnala che alle urne si è recato a votare anche il segretario provinciale del Psi, Peppe Milazzo. Una nostra collaboratrice, Patrizia Paganelli, ha dovuto invece minacciare di chiamare le forze dell'ordine per poter votare: "Si sono agitati appena mi hanno visto al seggio - racconta Patrizia Paganelli - perchè pensavano che io fossi iscritta ad un altro partito. Poi, non so come, hanno stabilito che io potevo votare....".
Oggi, Domenica 25 ottobre 2009, sono in programma le elezioni primarie del Partito Democratico.
I cittadini italiani dai sedici anni in su (tesserati e non), i cittadini comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno potranno scegliere il segretario nazionale ed il segretario regionale del Partito Democratico.
Per votare basta mettere una X nella lista prescelta.
Potranno fornire in tal modo la loro idea di partito e scegliere i loro uomini.
E' rivoluzionario il fatto che le assemblee nazionali e regionali (in seguito al voto di domenica 25) saranno composte prevalentemente da persone s
celte dalla società civile (in Sicilia saranno eletti ben 70 delegati al nazionale e ben 180 al regionale)
Verranno eletti i candidati che riporteranno almeno il 50,01% dei voti.
In provincia di Trapani sono 36 i seggi.
Le operazioni di voto si apriranno alle ore 08,00 e si chiuderanno alle ore 20,00.
A Marsala sono 6 i seggi:
1) Piazza Dittatura Garibaldina – vicino piazza Loggia (dove voteranno gli appartenenti delle sezione 1 fino alla 21);
2) Comando Vigili Urbani (via Ernesto Del Giudice vicino l'ex via Circonvallazione (gli appartenenti dalla sezione 22 fino alla 41 – da via Trapani ad Amabilina);
3) Ranna – di fronte la scuola (gli appartanenti dalla sezione 42 fino alla 56 - da dammusello a San Filippo e Giacomo);
4) Paolini – in piazza (gli appartenenti dalla sezione 57 fino alla 63 (da Bufalata a Paolini);
5) Terrenove Bambina – circolo Risveglio in piazza – (gli appartenenti dalla sezione 64 fino alla sezione 71 (da Digerbato a Terrenove Bambina)
6) Strasatti – piazza Fiera (gli appartenenti dalla sezione 72 fino alla sezione 79 – da Strasatti a Santo Padre delle Perriere).
Ecco i seggi in Provincia:
Alcamo: 1)Cine Marconi Corso VI aprile 2 seggi (non vi è ripartizione per seggi in quanto si è deciso di adottare una suddivisione per ordine alfabetico) Buseto Palizzolo: Via Pietro Randazzo Sindaco n. 9
Calatafimi Segesta: Via Raffaello n. 10
C/bello di Mazara: Casa del Volontariato via Umberto
C/mare del Golfo: c/o Biblioteca multimediale p.zza Matteotti
Castelvetrano: Teatro Selinus Custonaci: Salone parrocchiale chiesa Maria SS del Purgatorio – Via Purgatorio
Erice: Via Pantelleria 16 Trapani
Favignana: Via Abele Damiani -1
Gibellina: Aula Consiliare p.zza XV gennaio 1968 n. 1
Marsala: 1) largo Dittatura Garibaldina (Gazebo) (dalla sez. n.1 alla sez. n.21) 2) Via E. Del Giudice c/o sede dei VV.UU. (dalla sez. n. 22 alla sez. n. 41) 3) C/da Ranna Via Trapani (dalla sez. n. 42 alla sez. n. 46) 4) C/da Paolini Piazza Paolini (dalla sez. n. 57 alla sez. n. 63 ) 5) c/da Terrenove c/o Circolo Risveglio (dalla sez. n. 64 alla sez. n. 71) 6) C/da Stasatti c/o comandi VVUU e/o piazza Fiera (dalla sez. n. 72 alla sez. 80)
Mazara del Vallo: 1) Via S. Pietro ( Trasmazzaro) (dalla sez. n. 23,30,32,48,49,50,26,31,34,38,41) 2) Corso Armando Diaz 10 (dalla sez. n. 1, 2, 8, 9, 10, 4, 19, 21, 22, 29, 37, 5, 11, 13,33,35,40,6,7,12,24,46, 13,36,42,27,43,44,45,47,28,)
Paceco: Piazza Vittorio Emanuele
Pantelleria: Via De Amicis n. 22
Partanna: Via Vittorio Emanuele n.253
Petrosino: Via Baglio c/o Centro Polivalente
Poggioreale: viale Europa 20
Salaparuta: Via Leonardo Da Vinci c/o Sala Parrocchiale
Salemi: Auditorium S. Giovanni Via F.sco D’Aguir
San Vito: c/o helios hotel via Savoia 299
Santa Ninfa: Casa Del Popolo Trapani: 1) Viale Regina Margherita (Dalla sez. n. 1 alla sez. n. 22) 2) Corso Piersanti Mattarella (dalla sez. n. 23 alla sez. n. 59) 3) Rilievo Via Marsala (dalla sez. n. 63 alla sez. 69) 4) Fulgatore c/o Sala delle Palme (dalla sez. n. 60 alla sez. n. 62)
Valderice: c/o centro cult. Polivalente Via Vespri –angolo Via Sabaudia
Vita: Auditorium Comunale
Sono il 5,82% degli elettori del Pd gli iscritti che a settembre hanno votato nei circoli per scegliere il segretario. L'esito delle primarie dipenderà molto da quante persone andranno ai gazebo. Gli iscritti del Pd sono 827.259, pari al 10,33% di quegli 8.008.211 cittadini che il 6-7 giugno scorso hanno votato il partito alle elezioni europee. Un numero complessivo assai più basso rispetto ai 12.092.998 che misero la croce sul simbolo del Pd poco più di un anno prima, alle politiche dell'aprile 2008.
Ma il numero degli iscritti che ha effettivamente partecipato ai congressi è stato poi inferiore: 466.573, pari al 56,40% dei tesserati (in Emilia Romagna la percentuale è stata addirittura del 35%). La domanda dunque è: quanto è rappresentativo questo mezzo milione di scritti rispetto agli otto milioni di elettori, di cui sono esattamente il 5,82%.
Massimo D'Alema, principale sponsor di Bersani, ha detto che «gli iscritti non sono marziani, ma normali cittadini» e quindi le primarie del 25 replicheranno i risultati dei circoli, dove Bersani ottenne il 55,13%. E poi nei sondaggi scientifici, il campione degli intervistati, seppur stratificato, costituisce l'uno per 10.000 dell'intero corpo elettorale: in questo caso, il campione ammonta al 5%, con alto grado di veridicità .
Sul fronte franceschiniano si dà una lettura assai diversa: «Gli iscritti - dice Antonello Giacomelli - non sono la copia sovrapponibile degli elettori. Questi ultimi pongono al Pd domande diverse rispetto ai tesserati». I primi spingono molto di più sul rinnovamento della classe dirigente, cosa che non è la principale preoccupazione dei dirigenti locali. «I tesserati che ho visto nei nostri circoli - dice Pierluigi Castagnetti - sono soprattutto persone mature, mentre il nostro elettorato è molto più composito. La differenza è visibile ad occhio».
Piero Fassino ha sottolineato un altro aspetto del voto dei circoli: la differenza tra Bersani (255.189 voti) e Franceschini (171.041 voti) è di 80.000 voti circa, di cui oltre la metà nei tre feudi dalemiani, cioè Puglia, Calabria e Campania. Nelle altre regioni in cui Bersani ha vinto (16 su 20) la differenza è stata di poche migliaia di voti. Insomma, anche tra gli iscritti, considerando anche quelli che non hanno votato, «la partita è aperta», tanto più nell'intero popolo delle primarie.
Franceschini, poi, la scorsa settimana si è detto sicuro che andranno ai gazebo anche molti elettori «delusi», che cioè alle europee si sono astenuti o hanno scelto Di Pietro: il che porterebbe la platea potenziale a 12 milioni di persone. Questo spiega l'accentuazione dell'attuale segretario su un opposizione più dura al governo Berlusconi, che sembra essere l'istanza più gradita ai «delusi», secondo i sondaggi. Di certo non saranno 12 milioni o 8, i cittadini che voteranno alle primarie. I dirigenti del Pd sperano nei 2 milioni, con D'Alema che ha indicato la meta dei 3 milioni. Più il numero sarà basso e si avvicinerà a quello degli iscritti votanti e più è plausibile che le primarie bissino il risultato dei congressi. Al contrario più alto sarà il loro numero e più è possibile una riapertura dei giochi. In base a ciò, già ora si può dire che nelle regioni in cui la percentuale degli iscritti votati rispetto agli elettori è più alta, è più probabile che il risultato del 25 sia simile a quello dei congressi. In cima ci sono Basilicata, Calabria e Sicilia, in cui questa percentuale è rispettivamente del 14,48, del 14,34 e del 10,66%, seguite dall'Umbria con il 9,57%. Le altre Regioni rosse sono sotto la media (Emilia Romagna 5%, Toscana 5,33%, Marche 4,37%). Le grandi regioni del Nord che, con centinaia di migliaia di elettori, saranno determinati hanno percentuali assai più basse: il 2,57% in Lombardia (la regione con più elettori del Pd, pari a 1.146.814), il 2,27% il Piemonte, il 3,50% il Veneto. Sopra la media altre tre regioni popolose, come Lazio (7,56%), Campania (8,43%) e Puglia (7,53%).