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03/11/2009 06:53:06

Ufficializzato lo strappo del Pdl Sicilia. L'appello di Bonaiuti



Del Pdl Sicilia fanno parte, oltre a Miccichè, parlamentari nazionali come Fabio Granata, Dore Misuraca, Giuseppe Scalia e Carmelo Briguglio. E ancora, 15 deputati regionali su 34 berlusconiani presenti in assemblea (tra cui la marsalese Giulia Adamo) e gli assessori del governo Lombardo: Giovambattista Bufardeci, Michele Cimino, Nino Strano e Luigi Gentile.

Ma il gruppo  non potrà contare sul nome che ha scelto. «Il Pdl Sicilia non può utilizzare il logo e l'acronimo del partito ufficiale», dice il coordinatore regionale Castiglione. «Non è l'etichetta che conta - ribatte il deputato nazionale Misuraca - ma i contenuti. E in ogni caso deciderà il presidente dell'Ars, Francesco Cascio». Per la verità, Cascio ha già scelto di rifiutare l'acronimo del nuovo gruppo che dunque dovrà cercarsene un altro.

La formazione del Pdl Sicilia all'Ars, alla cui guida andrà quasi certamente Giulia Adamo, è particolarmente gradita al governatore Raffaele Lombardo che ha definito l'iniziativa «l'avvio di un percorso di adeguamento della politica all'autonomia siciliana». Scelta bocciata, invece, da Schifani che venerdì a Palermo ha attaccato: «Vorrei evitare di trovarmi tra qualche settimana con 20 Pdl in 20 regioni».

Ma Miccichè tira dritto, nega che si tratti di ribellione al partito nazionale, e nell'ultimo post di "Sud", il suo blog, puntualizza: «Rimango fedele e leale a Silvio Berlusconi e non potrebbe essere altrimenti. Ma, come sempre, proprio in nome di questa autentica lealtà, mi assumo la responsabilità di non vestire nei suoi confronti i panni dello yesman e di lavorare, anche immaginando percorsi diversi, però mai alternativi, affinché il suo sogno di un centrodestra forte e invincibile, possa continuare e non si sgretoli sotto i colpi dell'approssimazione e della miopia politica».