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09/11/2009 08:57:25

Giuseppe Lupo eletto ieri segretario regionale del Pd. Verso una spaccatura, come nel Pdl?

Rispondendo a Giuseppe Lumia, che ha polemicamente abbandonato i lavori, sostenendo di non aver voluto partecipare alla "spartizione di poltrone", Lupo afferma che "non ci vuole molto a vedere che non è così: abbiamo fatto quello che a livello nazionale ha fatto Bersani, chiedendo a chi ha cariche nelle assemblee elettive di rimetterle a disposizione del partito. Mi sembra un naturale atto di disponibilità nei confronti delle 190 mila persone che hanno votato alle primarie chiedendo un rinnovamento". Alla domanda se il Pd abbia commesso errori rispetto al confronto con il centrodestra, Lupo ha risposto spiegando che è rimasto "sorpreso dai toni del dibattito congressuale di Lumia, che ha marcato la differenza tra i governi Cuffaro e Lombardo. Per me sono due giunte di centrodestra ed entrambe hanno governato male. L'idea che l'autonomismo possa annullare le differenze tra destra e riformismo è sbagliata".

 «Devo annunciare una cosa molto delicata - ha detto ieri Lumia -. Lo abbiamo chiesto nei giorni passati e volevamo farlo pure oggi (ieri, ndr): integrare le tre proposte progettuali (Bersani, Franceschini, Marino, ndr). Questo ci è stato impedito, e così abbiamo abbandonato i lavori per non diventare complici di un gioco di potere che vuole stritolare la vera essenza della democrazia e che con il Pd non ha nulla a che vedere». Poi ha tuonato: «Si voleva fare un congresso pilotato, senza dibattito, col solo obiettivo di ratificare un organigramma di poltrone già chiuso». 

Intanto, sempre in Sicilia, sul fronte del partito di Berlusconi gli animi non si placano. A mettere benzina sul fuoco, Domenico Nania, uno dei due coordinatori del Pdl isolano. Il senatore, infatti, ha ricordato «io sono stato sempre un sostenitore delle primarie dai tempi della Commissione Bicamerale». Ma precisa «primarie disciplinate per legge che si svolgono lo stesso giorno per tutti i partiti politici». Nania lancia, così, le primarie che «consentono di adottare un sistema maggioritario o anche un sistema attuale a liste bloccate, perché nel momento in cui sono gli elettori a scegliere l'ordine di lista c'è un processo democratico alla base». A inasprire il confronto all'interno del Pdl siciliano arriva il braccio destro di Fini, Fabio Granata, lanciando il progetto Pdl «Sicilia» oltre lo Stretto. «La nascita del Pdl Sicilia non deve essere un fatto contingente - ha detto Granata - ma rappresenta una proposta organizzativa seria per equilibrare la presenza politica nei territori in cui esistono partiti di ispirazione regionale o localistica radicati e organizzati».