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19/11/2009 05:55:56

La base del Pd sul caso Papania: siamo preoccupati

a molti è sembrata una solidarietà tra le righe.
Il factotum del senatore Antonino Papania, Filippo Di Maria, è stato arrestato due giorni fa perché ritenuto uno dei fidati del boss di Alcamo, Nicola Melodia.
Dalle intercettazioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo emerge che Di Maria si era dato un gninopapania_300x260.jpgran da fare durante le primarie del 2005, quando si doveva scegliere tra Ferdinando Latteri e Rita Borsellino il candidato alla presidenza della Regione. Da notare che in provincia di Trapani Latteri ottenne il 45,3 per cento delle preferenze: un record regionale. Non solo voti, ma anche posti di lavoro. Sempre dalle intercettazioni si evince che Di Maria avrebbe organizzato con la segreteria politica di Papania incontri finalizzati ad alcune assunzioni nelle cooperative sociali di Alcamo.
Di fronte a questa situazione un gruppo di tesserati del Partito Democratico della Provincia di Trapani ha scritto una lettera al neo segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per manifestare la propria perplessità e il forte imbarazzo. Ci sono già in calce alla lettera più di 200 firme. La lettera, che sta girando su Facebook, è destinata anche a Lupo (segretario regionale), Gucciardi (segretario provinciale), a tutti i deputati regionali, alla direzione regionale e nazionale del Pd. Scrivono i firmatari: “Non si può derubricare questa vicenda a semplice incidente di percorso, ma deve essere attentamente valutata”.
 

Questa la lettera degli iscritti del Pd.

Al segretario nazionale Pierluigi Bersani

p. c. al segretario provinciale Baldo Gucciardi,
p. c. al segretario regionale Giuseppe Lupo,
p. c. ai deputati regionali del PD,
p. c. alla direzione nazionale del PD,

Ci rivolgiamo al segretario del nostro partito per manifestare tutto il disagio che sentiamo, come iscritti al partito democratico e cittadini siciliani che lottano per la legalità, a causa dei fatti di cronaca che, nell'ambito della operazione "Dioscuri" compiuta dalle forze dell'ordine sul territorio di Alcamo, hanno portato alla luce il rapporto tra il sen. Antonino Papania e il suo collaboratore Filippo di Maria, appartenente alla cosca dei Melodia, sottoposta al controllo del capo di "cosa nostra" Matteo Messina Denaro, scoperto a fare campagna elettorale per le primarie del PD.

Sono fatti che, certamente, non saranno sfuggiti alla tua attenzione, anche perchè la destra non ha perso tempo a "lucrare" per diffondere , nell'opinione pubblica, l'immagine di un partito democratico anch'esso afflitto dalla questione morale.
Tuttavia, quello che ci colpisce non è la propaganda che, strumentalmente, altri possono utilizzare per fare pagare un prezzo al partito, quanto il sentimento di ripulsa da noi avvertito verso frequentazioni così devastanti per la limpidezza delle nostre idee e del nostro agire.

La vicenda, pur non avendo, al momento, risvolti giudiziari per l'esponente del nostro partito, non può essere derubricata a semplice incidente di percorso ma deve, di necessità, essere attentamente valutata per le implicazioni etiche che da essa scaturiscono, poichè il paramentro giudiziario appare insufficente a qualificare quanto accaduto.

Noi, infatti, siamo daccordo con quanto hai dichiarato, nel corso del tuo intervento all'assemblea nazionale, sulla nostra responsabilità di assicurare dignità alla funzione pubblica che la Costituzione richiede, attraverso comportamenti coerenti con i principi enunciati. Nella martoriata terra di Sicilia, appare quanto mai necessario ed urgente dare concretezza a scelte etiche essenziali, che danno senso al nostro essere democratici.

Caro segretario, forse è davvero arrivato il momento di attivare "strumenti operativi efficaci per dissociare il Partito e il suo buon nome dalle deviazioni dei singoli" che hai invocato per intervenire, con saggezza e determinazione, a tutela della credibilità e della integrità del partito democratico.
Noi ti saremo vicini , per sostenere, con la nostra convinta partecipazione, il percorso di un partito libero da perniciose pratiche che distruggono la nostra identità e i nostri valori.