Alla fine, dopo un interminabile balletto di annunci (Regione - Cipe - 50 milioni sicuri! con garanzia della parola di parlamentari regionali e sottosegretari di riferimento di una certa area..) gli unici certi sono i dieci milioni ottenuti da un emendamento del Sen. d'Alì che dopo un aspro scontro in Senato, anche all'interno della maggioranza, in occasione della conversione del provvedimento il 25 novembre 2008 ha fatto inserire l’art. 4-terdecies della legge 30 dicembre 2008, recanti “misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare”.
A distanza di un anno pertanto si ristabilisce la verità dei fatti e la misura dei valori in campo: “Dieci milioni non sono molti, anche perché, e non se ne comprende la ragioni, l'assessore Cimino ne ha portati a casa solo 6,3 milioni, lasciandone 3,7 ad altre Regioni che forse – commenta il senatore d’Alì – neppure ne conoscevano l'esistenza (dei dieci milioni e della peronospora), ma tant'è, meglio di niente”.
Correttezza di cronaca ed onestà intellettuale avrebbero voluto che l'Assessore Cimino, nel darne notizia, avesse ricordato l'impegno del Sen. d'Alì “se questa risorsa arriva oggi, come sollievo insperato, nella grande malattia dell'agricoltura siciliana”.