In Sicilia, al momento, è operativo un solo Cie, il Serraino-Vulpitta di Trapani. Vuoto quello di Lampedusa, mentre non è tornato in funzione il centro di Caltanissetta, danneggiato da un incendio e mai riaperto. Diversa la situazione dei Cara (centri per i richiedenti asilo) che sono a Salina Grande, nel Trapanese e a Caltanissetta. Nel Ragusano, invece, a Pozzallo opera un centro di prima accoglienza. Sono circa 2.000 i migranti, molti dei quali irregolari, che lavorano da stagionali in Sicilia. Prevalentemente due le zone in cui si dividono; Cassibile (Siracusa) e Alcamo (Trapani). Le condizioni di grave disagio in cui vivono sono state denunciate, più volte, da Medici Senza Frontiere e hanno spinto, l'anno scorso, la Croce Rossa ad allestire, ad Avola, nel Siracusano, una tendopoli che ha ospitato centinaia di extracomunitari. I migranti arrivano in migliaia a Cassibile in febbraio – molti vengono da Rosarno - per la raccolta delle patate. Mentre a settembre il lavoro si concentra nei vigneti di Alcamo. Una concentrazione meno numerosa di extracomunitari - la maggior parte dei quali regolari, però, - lavora nelle serre di Comiso e Vittoria (Ragusa) per la raccolta dei primaticci.