Passa, dunque, la linea che punta a votare la finanziaria del governo Lombardo, purche’ contenga le indicazioni dei democratici, e che fissa paletti chiari nella vicenda giudiziaria del governatore. Piu’ in dettaglio, nella sua relazione Lupo aveva chiesto ai membri dell’organismo di esprimere un giudizio di inadeguatezza del Lombardo-ter; e di sollecitare che si faccia “rapidamente chiarezza” sulla situazione giudiziaria del presidente della Regione, “perche’ la Sicilia non puo’ pagare, come gia’ accaduto, il danno di una lunga attesa giudiziaria che la paralizzerebbe. Per evitare tale danno, se il presidente della Regione fosse rinviato a giudizio per reati di mafia il gruppo del Pd all’Ars presentera’ la mozione di sfiducia”. Lupo ha anche chiesto e ottenuto di affermare l’impossibilta’ di votare l’attuale manovra finanziaria, proposta dal governo, dando mandato al segretario regionale e al capogruppo all’Ars di valutare l’eventualita’ di votare, esclusivamente “nell’interesse della Sicilia”, bilancio e finanziaria solo se saranno accolte, nel corso dell’iter parlamentare, le proposte avanzate dal Pd. Quali siano lo ha spiegato il capogruppo del partito all’Ars Antonello Cracolici: la ripubblicizzazione del servizio idrico, l’abolizione per la fasce piu’ basse dei ticket sanitari per le prestazioni diagnostiche, scuole aperte anche il pomeriggio nei quartieri e nelle zone a rischio, esonero dal pagamento dell’addizionale Irpef per i cassintegrati e i lavoratori in mobilita’. Infine, passa la proposta che nel corso della prossima Assemblea regionale del partito si valuti l’opportunita’ di realizzare, dopo le elezioni amministrative e comunque entro giugno, un’ampia consultazione democratica degli iscritti e della base sulla prospettiva politica della Sicilia e sulle scelte del partito. Giugno e’ anche il mese indicato, come ha ricordato Cracolici, per fare un bilancio dell’azione politica del Pdl, valutando e decidendo la natura del futuro apporto con la giunta. Aveva invece chiuso a ogni possibile intesa, anche in occasione del voto a bilancio e finanziaria, il deputato regionale Bernardo Mattarella.
CONFINDUSTRIA. A pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo previsto per l'approvazione del Bilancio regionale di previsione del 2010 e della relativa finanziaria siciliana, non si conoscono ancora dati e contenuti compiuti della manovra finanziaria. Eppure si e' in esercizio provvisorio da 4 mesi. L'allarme e' di Confindustria Sicilia che fa propria la proposta di realizzare "un'alleanza strategica" tra il mondo del lavoro e delle imprese per affrontare insieme le questioni urgenti della crisi e provare a ricondurre il dibattito politico sulle vere questioni che preoccupano la comunita' siciliana. "La manovra finanziaria - dice il presidente di Sicindustria, Ivan Lo Bello - dovrebbe semplicemente poterci dire 'con i numeri' come si intende far fronte al risanamento della finanza pubblica, piuttosto che contenere annunci su provvedimenti come il credito d'imposta per l'occupazione che, con la esigua dotazione finanziaria che vi e' stata appostata, getta alle imprese polvere negli occhi, per far passare in secondo piano altre iniziative in corso, che purtroppo ripropongono percorsi gia' visti in passato, come le incomprensibili stabilizzazioni di personale che la finanza pubblica non e' in grado di sostenere, se non a prezzo di mortificare il lavoro produttivo delle imprese e delle loro maestranze". Sono noti, invece, aggiunge Lo Bello, i numeri della situazione economica della regione, "che sono particolarmente preoccupanti e che dovrebbero fare riflettere tutti per fare quadrato ed affrontarne le cause e individuare le relative durature soluzioni". Conclude Lo Bello: "Siamo preoccupati per i dati 2009 sull'economia siciliana che, secondo recentissime stime, fanno registrare una diminuzione del Pil regionale del 5,5%, con un crollo generalizzato del valore aggiunto dell'industria e delle costruzioni, degli investimenti, della domanda interna e dei consumi".