I legali del senatore, Gino Bosco e Stefano Pellegrino, confermano in un comunicato stampa “ogni estraneità del senatore all’ipotesi di reato oggetto d’indagine”. Ma le indagini continueranno per altri sei mesi, anche se la Procura di Palermo - Direzione distrettuale Antimafia ha chiesto l’archiviazione. Gli avvocati Bosco e Pellegrino dichiarano di “poter apportare un ulteriore contributo di chiarimento sugli accertamenti supplementari richiesti dal Gip al fine di scongiurare ogni residuo dubbio dello stesso magistrato decidente, che pur potendo comunque d
isporre oggi una imputazione coattiva ha rinviato al prosieguo ogni decisione”. Parlano di "residuo dubbio" perchè effettivamente la Procura ha chiesto l'archiviazione già altre due volte. La richiesta era stata avanzata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia. Il giudice, per la seconda volta consecutiva, ha respinto l'istanza degli inquirenti disponendo ulteriori indagini. Bosco e Pellegrino hanno presentato in sede di udienza preliminare una memoria difensiva: “Riteniamo di avere fornito documentazione utile ai fini dell’indagine”. "Dovrà essere approfondita - si legge nell'ordinanza - l'indagine che riguarda l'eventuale sostegno elettorale che Cosa Nostra avrebbe offerto, secondo l'accusa, all'indagato in occasione delle sue candidature".