Don Ciotti ha incontrato gli studenti nella'ula bunker del carcere di San Giuliano, nell'ambito delle iniziative della rassegna "Non ti scordar di me" organizzate dal Comune di Erice per ricordare le vittime della strage di Pizzolungo. "Tutti insieme - ha aggiunto Don Ciotti - dobbiamo dare un segnale forte". E qui ha aggiunto un altro messaggio: "Dobbiamo stare vicini ai magistrati e alle forze dell'ordine. Questa nostra vicinanza, però, dobbiamo manifestarla tutti i giorni e non applaudire inquirenti e investigatori soltanto in determinate occasioni". Il riferimento è ai tanti festeggiamenti che si fanno in occasione dell'arresto di latitanti eccellenti, e al silenzio che c'è, ogni giorno, nel sostenere il lavoro di
fficile, quotidiano di investigatori e magistrati. Don Luigi Ciotti ha anche parlato di padre Puglisi. "I mafiosi - ha detto - lo hanno ucciso perché non stava dalla loro parte. Ciò significa che altri, invece, stanno dalla loro parte" ha aggiunto, come emerge anche da recenti pizzini di Matteo Messina Denaro che parla di un prelato pronto addirittura a pregare e a dire messa per lui. Don Ciotti ha difeso anche il valore della confisca dei beni confiscati alla mafia, che sono mal gestiti, purtroppo: "In Italia il 36 per cento dei beni confiscati alla mafia è sotto ipoteca bancaria". Un pensiero, infine, il fondatore di Libera ha rivolto a all'ex prefetto di Trapani, Fulvio Sodano, che ha impedito che la Calcestruzzi ericina, sottratta all'ex boss Vincenzo Virga, finisse nelle mani di Cosa Nostra.