E proprio in un momento in cui sto cercando di fare chiarezza su coinvolgimenti istituzionali in fatti gravi. Sembra quasi una minaccia”. Così Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito, ha commentato l’interpellanza presentata al Guardasigilli da 54 deputati che hanno chiesto di sapere se ci sono indagini per mafia a suo carico. Ha aggiunto Ciancimino: ”Non so se questa interpellanza debba costituire un ‘avvertimento’ da parte di quel mondo della politica che ancora oggi additando i ‘magistrati talebani’ o il ‘partito delle toghe rosse’ voglia ostacolare l’accertamento reale di quegli anni tristi. Io ho piena fiducia nella magistratura e nella genuinità delle mie scelte e se questo comporterà l’ennesima inchiesta per mafia, da buon cittadino qualunque, a differenza loro, ne risponderò con la massima trasparenza nelle sedi adeguate”.
Ciancimino si riferisce all’interpellanza urgente, indirizzata al ministro della Giustizia Angelino Alfano, da 54 deputati che chiedono di sapere se Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito, “sia stato o meno iscritto nel registro degli indagati per associazione mafiosa”. Il documento è firmato da 48 parlamentari della maggioranza, uno del Pd e 5 dell’Udc.