E pensare che il 2009 si era concluso con l'augurio del Sindaco Carini che aveva stigmatizzato l'inerzia del Consiglio Comunale circa la mancata approvazione di un contributo straordinario di 50.000 euro (seduta del 30 novembre) che ha testimoniato, per l’ennesima volta, la mancanza di interesse e sostegno politico a favore della Casa si riposo.
L’ente, infatti, si trova in una condizione di totale paralisi amministrativa dovuta al pignoramento del conto corrente attuato da una parte del personale dipendente, in forza del mancato pagamento degli stipendi relativi ai mesi di novembre, dicembre e tredicesima 2008. Infatti, il personale dipendente, oltre ai mesi suddetti, deve ancora riscuotere i mesi di dicembre e tredicesima 2009 ed i mesi di febbraio e marzo 2010. Ciò si somma a tutti i debiti che gravano nei confronti di fornitori e professionisti, per uno squilibrio economico ormai arrivato a livelli insostenibili e testimoniato da un disavanzo che, a chiusura del conto consuntivo 2009, ammonta ad € 834.568,68.
Alla luce di quanto sopra, e in considerazione che da più di tre anni i dipendenti denunciano, con ogni mezzo, il costante disavanzo mensile tra uscite ed entrate, nel mese di giugno 2009 i lavoratori hanno intrapreso un’azione legale volta al recupero di quanto legittimamente dovuto.
Adesso la Casa di Riposo Giovanni XXIII non è più nelle condizioni di garantire l’assistenza agli anziani ospiti per cui sarà costretta in brevissimo tempo a dimettere gli anziani assistiti.
Per quanto sopra, al fine di tutelare l’esistenza di una Istituzione che da più di cento anni eroga servizi socio-assistenziali alla comunità marsalese, ed al fine di garantire un futuro alle famiglie dei 32 dipendenti dell’IPAB, i dipendenti hanno chiesto al Comune e alla Regione un intervento deciso. Ma nulla è stato fatto, ei fornitori di generi alimentari e le ditte convenzionate, che avevano assicurato il servizio fino a mercoledì 21 aprile, non sono un ente di beneficenza.