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25/06/2010 04:07:27

Sabato nasce il Pd - Sicilia? La condanna di Rita Borsellino. A Papania piace..

Anche nel Pd un gruppo di dirigenti siciliani si prepara a intraprendere la strada dell'autonomia rispetto a Roma. E come nel partito di Berlusconi anche in quello di Bersani c'é già chi prefigura spaccature. Il progetto, su cui un pezzo del partito lavora fin dalle ultime primarie per la scelta del segretario siciliano, sembra adesso pronto a decollare. Bersani oggi in direzione nazionale ne ha discusso con i suoi più stretti collaboratori, la linea sarebbe quella di concedere più spazio ai siciliani. Il deus ex machina dell'operazione autonomista è il senatore Beppe Lumia, ex presidente della commissione Antimafia. Con lui c'é un altro big del partito in Sicilia, Antonello Cracolici, capogruppo all'Assemblea regionale siciliana, l'artefice della linea del dialogo con il governo regionale di Raffaele Lombardo.

La strategia del ticket Lumia-Cracolici è chiara: creare un Pd Sicilia capace di governare le scelte del partito, senza dover passare al vaglio dei vertici nazionali. "Un Pd autonomo e federato a quello nazionale - dicono Lumia e Cracolici - è la prospettiva, per costruire un partito radicato nella società e nei territori, capace di mettere al primo posto gli interessi dei siciliani, con una visione moderna e innovativa della Regione". I due dirigenti politici sabato, a Palermo, incontreranno parlamentari e dirigenti per valutare le iniziative da assumere rispetto alle riforme ancora da fare alla Regione siciliana.

 

Il primo banco di prova dei neo-autonomisti di centrosinistra, insomma, è il rapporto con il governatore Raffaele Lombardo. Ma il progetto autonomista registra già i primi oppositori. "Il Pd deve dire un 'no' forte e chiaro a questo progetto - dice il senatore catanese Enzo Bianco - Noi non abbiamo nulla a che vedere con chi è disposto a suonare qualunque 'musica' pur di restare a gestire quel potere che è la sola musica che conosce". Ancora più netto il deputato Tonino Russo: "Se a Lumia il Pd sta stretto, può anche fare altre scelte". Prova a fare l'equilibrista il segretario siciliano del partito, Giuseppe Lupo: "Il Pd è un partito federato, per questo il Pd siciliano valorizzerà l'autonomia ma non sarà mai indipendente dal partito nazionale al quale intende dare il proprio contributo". "La soluzione alle correnti nazionali - però precisa - non sono certo le correnti siciliane ma il buon funzionamento degli organismi democraticamente eletti. Il nostro é il partito delle primarie e non dei caminetti".

 

"Se a Lumia il Pd sta stretto, può anche fare altre scelte. Sicuramente, di fronte a certe sue posizioni, molti eviteremmo imbarazzo e lui potrebbe, più facilmente e senza altre intempestive peripezie, trovare qualche altro fan per questo suo recente e inaspettato autonomismo". Lo dice Tonino Russo, deputato nazionale del Pd. "Non è sparando contro il proprio partito - continua Russo - che Lumia può sperare di distrarre l'attenzione da una realtà sotto gli occhi di tutti: il Lombardo-ter è fallito e il Pd non può più continuare a essere né opposizione, né governo, trovandosi nella scivolosa situazione di non essere né carne né pesce, e cioé un partito che somiglia a un pollo". "Ora, prima di finire alla brace - conclude il parlamentare - è il momento della chiarezza. Bisogna ricostruire con forza l'idea di alternativa in Sicilia, indebolita in questi mesi da posizioni e scelte azzardate e spericolate. Per questo vanno convocati gli organismi dirigenti. Subito". '

Il Pd deve dire un 'no' forte e chiaro a questo progetto e il segretario Bersani, oggi in direzione nazionale, e' stato netto. Noi non abbiamo nulla a che vedere con chi e' disposto a suonare qualunque 'musica' pur di restare a gestire quel potere che e' la sola musica che conosce'. Lo afferma in una nota il senatore del Pd, Enzo Bianco, commentando le dichiarazioni del senatore Beppe Lumia. 'Della serie 'la realta' supera la fantasia'. La singolare assonanza delle dichiarazioni di Raffaele Lombardo e di Giuseppe Lumia, in questi giorni - aggiunge Bianco - mi ha fatto pensare a un concerto a quattro mani. La volonta' comune e' trovare una qualunque soluzione per varare il Lombardo quater'.

BORSELLINO. “Il Pd Sicilia è l’ennesimo esempio di una politica portata avanti nel chiuso delle stanze e in spregio della volontà dei siciliani. Una vittoria per Lombardo e Micciché, una sconfitta per l’Isola e per quel popolo delle primarie che aveva chiaramente chiesto al Pd di costruire una vera alternativa al centrodestra”. Lo ha detto Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, eletta nelle liste del Pd, commentando la nascita del Pd Sicilia. “Tra i democratici siciliani - aggiunge - ci sono dei notabili che si vantavano di aver spaccato il centrodestra, quando invece hanno spaccato il Pd e il centrosinistra. Gli stessi notabili che fino a poco tempo fa tuonavano contro Lombardo e Micciché, accusandoli di aver affossato e depredato la Sicilia, e che adesso condividono il loro stesso progetto. Un progetto fallimentare”.

 

LUPO . "Il Pd è un partito federato. Per questo il Pd siciliano valorizzerà l'autonomia ma non sarà mai indipendente dal partito nazionale al quale intende dare il proprio contributo". Lo ha detto il segretario regionale del Pd siciliano Giuseppe Lupo. "La soluzione alle correnti nazionali - aggiunge - non sono certo le correnti siciliane ma il buon funzionamento degli organismi democraticamente eletti, all'interno dei quali bisogna sviluppare il confronto sulle diverse opinioni politiche e ciò vale anche per quanto riguarda le possibili alleanze con gli altri partiti. Il nostro è il partito delle primarie e non dei "caminettì". Aggiunge Lupo: "Siamo alternativi al berlusconismo ed ovviamente anche a Micciché e non abbiamo alcuna tentazione di entrare a far parte della maggioranza né tanto meno della giunta". "Prendiamo atto che il presidente Lombardo non perde occasione di manifestare stima e apprezzamento al presidente Berlusconi e perfino al ministro Tremonti - prosegue Lupo - mentre il governo nazionale, con la nuova manovra finanziaria, penalizza pesantemente la Sicilia. Sembrerebbe, insomma, che a differenza di quanto dichiarato dal presidente della Regione il famoso cordone ombelicale tra Lombardo e Berlusconi non sia mai stato reciso". "E ciò non è un bene per la Sicilia - sostiene Lupo - che attraversa una gravissima crisi economica e sociale che è conseguenza delle disastrose scelte politiche antimeridionali del governo, che il Pd nazionale e quello siciliano stanno contrastando in ogni modo - conclude il segretario del Pd - Il governo Berlusconi-Micciché blocca da due anni il trasferimento dei 4 miliardi di fondi fas che spettano alla Sicilia. Il presidente Lombardo scelga se stare dalla parte dei siciliani o se subire le scelte centraliste del governo nazionale".

 BARBAGALLO. "Il Pd siciliano dovrebbe dare un segnale di grande unità per essere concretamente alternativo al berlusconismo, al cuffarismo e al lombardismo. Se in Sicilia la politica si è ridotta sostanzialmente alla logica dello scambio clientelare e della intermediazione parassitaria, senza alcun impegno per il bene comune, lo dobbiamo a tutti coloro che hanno governato in questi ultimi anni". Lo sostiene Giovanni Barbagallo, deputato del Pd all'Ars. "Non ci sono le condizioni per continuare il rapporto di collaborazione per le riforme con il presidente Lombardo - aggiunge - La proposta, pertanto, di un Pd siciliano autonomo e federato con il Pd nazionale è pericolosa politicamente e culturalmente poiché alimenta gli egoismi territoriali e i localismi senza una visione unitaria dello Stato nazionale e una corretta interpretazione della storia unitaria del nostro Paese". Barbagallo ribadisce, quindi, la sua idea "di un Pd chiaramente all'opposizione senza compromessi e senza trasformismi".

"E' vero che non ci sono più le mezze stagioni ma credo che il dibattito politico debba essere sottratto agli impazzimenti climatici. Il governatore Lombardo ha vinto le elezioni con un consenso popolare molto ampio e il Pd è stato chiamato ad esercitare il ruolo di opposizione". Lo dice Giovanni Burtone, deputato nazionale e componente direzione nazionale del Pd. Per Burtone "gravi sono alcune prese di posizione finto autonomiste di alcuni esponenti del Pd che alla fine avallano comportamenti che un partito come il nostro non può assolutamente tollerare neppure alla lontana". "Lombardo dovrebbe prendere atto di questa crisi irreversibile del proprio sistema di potere - aggiunge - e dimettersi consentendo alla Sicilia di avere un governo eletto dai cittadini e non magari qualche Frankenstein da laboratorio funzionale solo a mantenere in vita i gangli di un potere che contrastiamo sotto tutti i punti di vista".

"Siamo stanchi di sentire ogni giorno le stesse litanie da esponenti politici che non rappresentano alcuna novità e che anzi, presenti nell'agone politico da tanto tempo, ben conoscono certi sistemi da loro invece attribuiti ad altri. Litanie in cui viene rimpianto un sistema di potere vecchio e retrivo in cui alcuni partiti facevano una finta opposizione che era, quella sì, consociativa e clientelare". Lo dice Nicola D'Agostino, vice capogruppo del Mpa all'Ars, commentando le dichiarazioni degli esponenti del Pd Giovanni Burtone e Giovanni Barbagallo. "Proprio coloro i quali stavano a quel gioco - ha aggiunto D'Agostino - ossia lealisti del Pdl e piccole parti del Pd e dell'Udc, contestano oggi questo governo e questo presidente che, per la prima volta, come è sotto gli occhi di tutti, sta combattendo ataviche prassi clientelari con una concreta azione riformatrice. Paradossalmente, il messaggio nascosto di certe dichiarazioni è che prima si stava meglio. O che, gattopardescamente, bisogna che tutto cambi ancora perché tutto torni com'era prima. Cioé al consociativismo".

"Le parole dell'onorevole Lupo ci sorprendono non poco. Lo sapevamo impegnato in un processo di riforme volte a fare crescere la Sicilia non alle prese con inutili polemiche". Lo dice la capogruppo del Pdl Sicilia all'Ars, Giulia Adamo. "I distinguo e le aggressioni destiniamoli alla campagna elettorale - aggiunge - Siamo sicuri che in questo momento anche gli elettori del Pd si aspettano un contributo concreto allo sviluppo della Sicilia non inutili diatribe".

GENOVESE E PAPANIA. Francantonio Genovese e Antonino Papania guidano il movimento politico interno al Pd da qualche settimana e già arriva lo scontro con il segretario regionale dei piddiini Giusepe Lupo.

Per Papania e Genovese bisognerebbe sedersi a un tavolo e discutere l'intervento fattivo e deciso all'interno del Governo regionale di Raffaelle Lombardo mentre Lupo dice no.

Ma l'8 luglio a Villa Igea a Palermo nascerà ufficialmente il movimento Innovazione con Papania e Genovese mentre Giuseppe Lumia, che si rifà all'ala proveniente dai DS vuole far nascere il PD -Sicilia che sabato 25 vedrà il battesimo.

Tutto mentre Lombardo e Miccichè da tempo in rotta con il PDL dei lealisti e l'UDC portano avanti l'idea del Partito del Sud in netta contrapposizione alle tesi leghiste e non solo.