sempre la formazione di nuove giunte regionali in Sicilia. Ed ora il governatore, che ieri a Roma ha incontrato il premier Berlusconi, si appresterebbe a formarne una quarta da quando si è insediato nell’aprile del 2008. L’esecutivo in carica d
al 28 dicembre 2009, è formato dal Mpa e Pdl-Sicilia con l’appoggio esterno del Pd ”per varare le riforme”. Fuori il Pdl ufficiale e l’Udc. E come primo atto del nuovo governo Lombardo annuncia l’abolizione di tutte le province siciliane. Una mossa che aumenterà ancora di più il dissidio con Giuseppe Castiglione, alla guida della provincia di Catania e dell’Upi. Il governatore inoltre non intende scavalcare il sottosegretario Gianfranco Miccichè, suo alleato. ”Mostrerò per prima a lui il nuovo programma di governo”. E lo stesso Miccichè sostiene nel suo blog che ”Lombardo rimarra’ in carica fino al termine della legislatura”. Nella prossima giunta potrebbe rientrare l’Udc per ora all’opposizione. Prove tecniche di dialogo si sono svolte giovedi’ scorso tra il partito guidato da Casini e il Pd. Dopo un incontro i leader siciliani Saverio Romano e Giuseppe Lupo hanno affermato: il governo regionale è ”inadeguato” e ‘’spetta a Lombardo liberare il campo da equivoci e ambiguità , contraddizioni e ritardi, avanzando una ipotesi che ci faccia uscire dalla attuale paralisi”. E una parte del partito democratico che fa riferimento a Beppe Fioroni sarebbe favorevole all’ingresso in giunta dell’Udc. Ma serve ”prudenza” afferma invece il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici. Comunque chiosa Miccichè: ”Se Lombardo vuole cambiare qualche assessore se ne può parlare”.