"Viste le fughe in avanti e i millantati crediti, ritengo opportuno, se mai ce ne fosse bisogno, confermare piena fiducia all'azione politica, che nel trapanese gli onorevoli Adamo e Scilla portano avanti, con serietà ed abnegazione". Micciché sottolinea inoltre "la serietà del dottor Natale
Amoroso (designato assessore da Turano, ma che non ha accettato, ndr), che ha dimostrato attaccamento alla maglia e grande coerenza, seguendo quella linea, anche se ciò gli è costato il posto in una giunta, in cui noi abbiamo scelto di non entrare". Nei giorni scorsi i deputati regionali del Pdl Sicilia avevano affermato che "La nuova giunta Turano non ci appartiene. Nasce da un metodo politico che non possiamo condividere. Abbiamo posto una serie di problemi che sono stati elusi". Adamo e Scilla avevano posto un veto su un assessore, ma Turano non ha accolto la richiesta.
Il Consiglio Provinciale di Trapani, tornato a riunirsi oggi pomeriggio, non è riuscito a procedere alla surroga dell’ex Consigliere Duilio Pecorella (PDL), recentemente nominato Assessore della Giunta-Turano, con il primo dei non eletti, Santo Sacco.
Infatti, dopo quasi 2 ore di serrato dibattito (anche polemico) e dopo l’avvenuto prelievo a maggioranza del punto in questione (20 voti favorevoli e 9 contrari) così come proposto dal Presidente Peppe Poma, e dopo che l’Aula, sempre a maggioranza (11 contrari, 6 favorevoli e 4 astenuti) ha respinto la sospensiva del provvedimento, per presunti vizi procedurali, richiesta dal capogruppo del PD, Salvatore Daidone, in base all’art. 25 del Regolamento del Consiglio Provinciale, tutti i Consiglieri presenti del Centro Sinistra hanno abbandonato i lavori così come precedentemente preannunciato dallo stesso Daidone e da Francesco Cucchiara dello stesso gruppo del PD. Ciò ha determinato il venir meno del numero legale. Subito dopo, infatti, al momento di votare la sostituzione di uno degli scrutatori, sono risultati presenti soltanto 17 Consiglieri, cioè uno in meno rispetto al numero minimo richiesto per la validità delle sedute. La mancanza del numero legale è stata poi confermata (nessun presente a parte il Presidente Poma), dopo la regolamentare ora di attesa, anche in sede di secondo appello e, pertanto, il Consiglio Provinciale si riunirà nuovamente domani pomeriggio (giovedì 15 luglio), sempre alle ore 16,30, in seduta di prosecuzione.
L’atteggiamento e poi la decisione di abbandonare l’aula da parte dei Consiglieri del PD e del Gruppo Misto, sono stati determinati dal mancato accoglimento della coalizione di maggioranza delle richieste avanzate dalla minoranza, in particolare dai Consiglieri Giacalone, Daidone e Cucchiara, di chiarire, prima di procedere alla surroga dell’ex Consigliere Pecorella, alcuni dubbi circa la correttezza o la legittimità della deliberazione. Ciò al fine di evitare eventuali future conseguenze ai danni dell’Ente e dei Consiglieri in particolare. Questa posizione, nonostante le rassicurazioni sulla piena legittimità dell’atto fornite dal Segretario Generale della Provincia, Dott. Vincenzo Licata, è stata però ribadita e reiterata dai Consiglieri Daidone e Giacalone con quest’ultimo che, in particolare, ha più volte chiesto, sulla base – ha detto – della vigente normativa, fosse il Responsabile del procedimento a venire in Aula per chiarire direttamente i dubbi, anche interpretativi, sollevati dallo stesso Giacalone. Perché si andasse avanti nei lavori e si procedesse subito ad approvare il provvedimento di surroga per ridare al Consiglio il regolamentare plenum operativo, si erano invece pronunciati, anche se con diverse sfumature, tutti gli esponenti di maggioranza via via intervenuti: Chiofalo, Russo, Carpinteri, Ruggieri, Corrente, Matteo Angileri, Giuseppe Angileri e Bonanno, per i quali le assicurazioni fornite dal Segretario Generale sarebbero state sufficienti per procedere alla votazione.
Il veto posto da Giulia Adamo riguarda l'assessore Duilio Pecorella (oggi Pdl lealista, in passato appartenente alla sua corrente). Il deputato regionale aveva chiesto a Turano di non nominarlo assessore perché Pecorella, due anni addietro, le segnalò il nominativo di Cinzia Puma alla presidenza del Collegio dei revisori dei conti dell'Ente. Puma, quando assunse l'incarico, faceva parte del Collegio dei revisori della "Calcestruzzi Mazara", società (oggi sequestrata) appartenente al boss mafioso Mariano Agate. Quando la notizia divenne pubblica, Giulia Adamo - che, da leader della sua corrente, aveva caldeggiato la nomina di Cinzia Puma - prese le distanze da quella scelte e chiese anche alla Puma di dimettersi. Cosa che questa non fece: si dimise soltanto dalla società di Agate. L'episodio provocò la rottura dei rapporti tra Giulia Adamo e Duilio Pecorella. Adesso Adamo aveva chiesto, per una "questione morale", di non nominare Pecorella assessore. Il mancato accoglimento della richiesta ha portato il Pdl Sicilia a non entrare in giunta.