L’incendio di Erice, che ha raso al suolo gran parte della vegetazione, rischia però di rendere vana qualsiasi iniziativa: “c’è grande preoccupazione per ciò che si potrebbe determinare – afferma Fazio -. A causa del rogo oggi non vi è più alcun freno alle acque ed ai detriti che naturalmente scendono dal monte Erice e si riversano sulla città di Trapani, posta a valle e, in molte zone, perfino sotto il livello del mare. Quando, lo scorso anno, all’indomani dell’alluvione del 16 settembre, l’allora Direttore del Dipartimento Regionale della Protezione Civile venne in città per effettuare una serie di sopralluoghi, assieme al prof. La Loggia, ci è stato chiaramente detto che la nostra è una città a rischio inondazioni, sia per la sua conformazione, sia perché, trovandosi a valle di Erice, inevitabilmente finisce per subire le conseguenze di ciò che la montagna non riesce a contenere. L’incendio di sabato scorso ad Erice non fa altro che accrescere i rischi”.
Il Sindaco conclude sostenendo che “gli Enti preposti, Protezione Civile nazionale e Regionale, non possono rimanere inerti lasciando solo agli enti locali, i Comuni di Trapani ed Erice, il compito di salvaguardare il proprio abitato, sapendo benissimo che gli enti locali non hanno i mezzi strumentali e finanziari necessari per affrontare quella che si prospetta come una nuova emergenza. Bisogna intervenire subito, per prevenire una situazione di rischio palese ed annunciato, dinanzi al quale non ci si può voltare dall’altra parte, aspettando che accada il peggio”.