Palermo. Si tratta di Marina Petruzzella che recentemente ha stilato una sfilza di condanne contro gli esattori del pizzo della famiglie mafiose della Noce e di Porta Nuova, e ora si trova alle prese con il processo “Golem 1″ contro i fiancheggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro. Alcune persone sono entrate nella sua villa del quartiere Pallavicino di Palermo, ma non un solo oggetto prezioso è stato toccato. Una finestra è stata divelta, il sistema di allarme staccato e i presunti ladri, probabilmente professionisti, hanno rovistato fra le carte del magistrato e messo soqquadro la stanza dei figli. L’episodio è avvenuto nei primi giorni di agosto ma la notizia, pubblicata dall’edizione locale di Repubblica, trapela solo oggi.
L’episodio, però, è stato preceduto da una sequenza di atti intimidatori. La moto del marito del giudice è stata sabotata, poi è stata rubata l’auto del magistrato sotto casa e a febbraio una prima incursione in casa della Petruzzella. Già in una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza si era discusso del caso confermando una sorveglianza saltuaria dell’abitazione del magistrato. Ma, dopo l’ultimo raid, il presidente distrettuale dell’Anm, Nino Di Matteo, ha scritto al procuratore capo Messineo, al procuratore generale Croce, al presidente del tribunale e all’ufficio dei gip, per chiedere maggiore protezione nei confronti della Petruzzella.