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20/09/2010 22:00:51

La vera commemorazione della breccia di Porta Pia con i radicali


Quest’anno i radicali ci hanno provato di nuovo, autorizzazione negata anche stavolta, allora ecco che il partito si ingegna, si autofinanzia e organizza il "tour della laicita'", con un pullman a due piani e ai lati due striscioni: No Vatican, No Taliban" e "Contro ogni fondamentalismo, per la liberta'" con a bordo dirigenti e militanti radicali.
La guida “storica” è stata affidata a Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione radicale Certi Diritti, che ci ha guidato partendo da via della conciliazione, creata dopo il Concordato del 1929 firmato da Mussolini e Pio XI, ed è la strada che collega la capitale dello Stato Italiano con la capitale dello Stato Vaticano. Siamo passati davanti piazza san Pietro suonando la fanfara dei bersaglieri tra la curiosita' dei turisti e la perplessità delle forze dell’ordine.


Abbiamo proseguito per Castel Sant’Angelo, luogo di prigionia e di esecuzioni capitali per opera del potere pontificio. Poi piazza Risorgimento, dedicata al momento più importante e glorioso della storia italiana, dopo il 1870 il nuovo impianto urbanistico stradale fu studiato in modo tale che nessuna delle nuove vie avesse come sfondo la cupola della Basilica di San Pietro, a testimonianza dei rapporti tesi tra il nuovo stato italiano e la Santa Sede.


Preso il lungotevere abbiamo fatto tappa presso Piazza Giuditta Tavani Arquati, un’eroina uccisa dalle truppe pontificie nel lanificio dove stava preparando una sommossa per far insorgere Roma contro Pio IX, insieme al figlio Antonio, al marito e al bambino che portava in grembo. Verso Piazza Benedetto Cairoli, garibaldino, cospiratore antiaustriaco, per poi arrivare a via del Plebiscito, via storica che ricorda il 2 ottobre del 1870, quando il popolo romano venne chiamato a votare l’annessione con il resto del regno d’Italia, i risultati videro la schiacciante vittoria dei sì, 40.785, a fronte dei no che furono solo 46. Passiamo poi verso Piazza campo de Fiori, luogo simbolo degli anticlericali, dove fu arso vivo Giordano Bruno il 17 febbraio 1600, condannato al rogo dall’Inquisizione cattolica perché considerato eretico.


Proseguiamo per Piazza Venezia, dove troviamo un gruppetto di zuavi. Arriviamo al Quirinale, dove prima del 1870 avevano residenza i papi per le loro vacanze estive. Finalmente dal Quirinale ci dirigiamo verso via XX settembre, -via che ricorda l’inizio del moderno Stato italiano, e che è riportata nella toponomastica di molte città italiane, talvolta dando il nome alla strada che porta al duomo, a rimarcare implicitamente la vittoria dello Stato laico del 1870. Giungiamo così nel piazzale di Porta Pia dove alle ore 10.10 il primo bersagliere Federico Cocito, irruppe attraverso la celebre breccia.


<<Il 20 settembre 1870, data della Breccia di Porta Pia e della liberazione di Roma dal potere pontificio, segna l’inizio di una nuova libertà di pensiero, di coscienza e di religione che si offre al popolo italiano ed europeo>>, esordisce così Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani, appena sceso dal pullman di fronte alle telecamere. Alle 12.30, di fronte a 500 persone, si e' tenuta una manifestazione-comizio davanti alla Breccia di Porta Pia, a cui hanno preso parte, decine di associazioni laiche e liberali, tra le tante ricordiamo Anticlericale.net e Certi Diritti, insieme a Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Nessuno Tocchi Caino, Associazione per il Divorzio Breve e Radicali Roma. Forti gli interventi di Sergio Stanzani presidente del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Marco Cappato segretario dell’associazione Luca Coscioni, della professoressa Maria Mantello, presidente dell'Associazione Nazionale del Libero Pensiero 'Giordano Bruno', <<Questa non è una questione di clericalismo e anticlericalismo. È una questione di chi sta dalla parte della libertà e dell'autodeterminazione contro il dogmatismo. Stato vuol dire collettività, vuol dire appartenenza nella cittadinanza vuol dire autodeterminazione e libertà . In una parola: laicità. E Porta Pia è il simbolo di tutto questo è il simbolo della lotta per la libertà e per la democrazia>>.


La celebrazione del 20 settembre 1870 dei radicali è una celebrazione alternativa, <<in aperta polemica», come ha spiegato Mario Staderini, «con il programma ufficiale di Alemanno, <<un moderno zuavo, che ha ridotto a simbolo nazionalista un evento che segnò per l’intera Europa l’inizio di una nuova libertà di coscienza, di pensiero e di religione e che commemorerà domani i zuavi pontifici insieme alla Militia Christi>>. Il comizio e' stato concluso da Marco Pannella, che ha toccato diversi argomenti, dalla ricerca scientifica sugli embrioni ai preti pedofili, fino ad arrivare alla difesa della laicità dello stato, argomenti da sempre mal digeriti dalla chiesa cattolica e da una certa classe politica, totalmente genuflessa al potere del vaticano.


Giorgia Troiani (giorgia@marsala.it)