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22/09/2010 08:00:00

Furti con destrezza, borseggi e scippi di telefonini: 23 persone denunciate a Mazara

I delitti contestati dagli inquirenti ai denuncianti sono quelli di furto aggravato o ricettazione, a seconda che si sia accertata la commissione del reato predatorio vero e proprio ovvero il successivo acquisto ed utilizzo della refurtiva. L’oggetto più rubato nell’ambito di questa tipologia di reati rimane sempre il telefono cellulare -asportato singolarmente o all’interno di borse e marsupi - sulla pubblica via, negli esercizi commerciali, nelle scuole o in spiaggia. Esso è pure l’oggetto che viene più facilmente rivenduto e, come accertato nel corso delle indagini, a prezzi fortemente inferiori al loro effettivo valore di mercato, che vanno dai 20 ad un massimo di 100 Euro.

Acquisite le denunce da parte delle vittime, gli accertamenti dei Carabinieri si sono dunque concentrate sul rintraccio dei telefonini; attraverso l’analisi dei relativi tabulati, supportate dall’escussione di eventuali testimoni e dalla visione delle immagini di videosorveglianza, laddove tali sistemi siano stati presenti. Sette telefonini, tra i quattordici rubati, sono stati recuperati dai Carabinieri e già restituiti ai legittimi proprietari.

Mentre i responsabili dei furti o scippi risultano essere già noti alle Forze di Polizia ed alla Magistratura poiché pregiudicati per reati analoghi, tra i denunciati per ricettazione compaiono anche molti incensurati; segno evidente che tali persone disposte ad acquistare oggetti provento di furto, pur comprendendo il disvalore di tale azione, non ne colgono l’effettiva gravità.

Secondo la Legge italiana, infatti, la pena prevista per chi acquista qualcosa di rubato va dai due agli otto anni di reclusione; pena ancora più severa del furto, che anche nelle sue forme aggravate è punito con la reclusione da uno a sei anni.

La repressione del fenomeno della ricettazione parallelamente a quello dei furti ha sicuramente anche un effetto preventivo, specie nel caso dei telefoni cellulari, atteso che la loro oramai nota rintracciabilità scoraggia i malintenzionati ed anche i potenziali acquirenti di refurtiva.

Già rispetto al 2009, nell’ambito di analoghe indagini, si registra un calo nella commissione di tali reati e quindi delle persone denunciate dai Carabinieri per ricettazione, che nello scorso anno sono state 48.