Lo ha stabilito il Reparto investigazioni S scientifiche dei carabinieri di Messina, attraverso una speciale comparazione del Dna, esaminando i resti di ossa che furono scoperti nel portabagagli di una Fiat 127 nascosta in un locale di un baglio diroccato. La scomparsa di Maria Rosaria Nicolicchia, avvenuta nella primavera del 1990, fu denunciata dall'allora convivente che segnalo' l'allontanamento della donna proprio a bordo di una Fiat 127. L'auto, individuata nel baglio grazie ad una segnalazione anonima, presentava evidenti tracce di incendio ed era completamente nascosta dalla vegetazione cresciuta nel tempo e dai resti del soffitto crollato, tanto che si rese necessario l'intervento di una squadra dei vigili del fuoco e di alcuni operai del Comune di Castelvetrano per rimuovere piante e macerie.