L'uomo si accascia per terra, perde copiosamente sangue mentre i due si danno alla fuga. I vicini di casa sentono la discussione, anche lo sparo, tuttavia preferiscono chiudere bene gli infissi di casa. Non chiamano né ambulanza né Forze dell'ordine. Aldo Azzaro viene accompagnato dalla fidanzata al pronto soccorso dell'ospedale di Marsala. Alle 23:00 i medici di turno avvertono immediatamente il Comando dei Carabinieri di Marsala che avviano le indagini. Per Azzaro non c'è nulla da fare, muore a casua della forte emorragia causata dal colpo a bruciapelo alle 00:45. Passano poche ore, sono le 2:30 del mattino. I Carabinieri individuano gli uomini che hanno ucciso Aldo Azzaro, pregiudicato con precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di droga. Si tratta di due marsalesi, cugini e omonini: entrambi si chiamano Giuseppe La Grutta, di 33 e 36 anni, entrambi pregiudicati. I due vengono raggiunti nelle rispettive abitazioni, chiamano i loro avvocati e vengono sottoposti alla prova del guanto di paraffina, il mezzo di accertamento usato dalla polizia per rilevare tracce di polvere da sparo sulle mani degli indiziati. Uno dei due ha sparato, il guanto non mente. Considerata l'evidenza uno dei due ammette di aver sparato ed ucciso la vittima. I cugini La Grutta vengono arrestati in flagranza per il reato di omicidio volontario in concorso. Ma quale motivo è stato ucciso Aldo Azzaro? I Carabinieri hanno individuato subito gli autori del delitto poiché Azzaro da poco tempo viveva con l'ex fidanzata di uno dei cugini La Grutta. Omicidio passionale. La pistola è stata ritrovata alle 5:00 di mattina in un terreno vicino al luogo del delitto, gettata durante la fuga. L'arma è una Beretta calibro 9x21, la matricola è abrasa. Nel vicolo tante persiane chiuse e qualche curioso, non ci sono nemmeno tracce di sangue. La pioggia notturna, leggera ma insistente, ha già lavato via tutto.