Sembra destinata ad allargarsi l’indagine della Squadra Mobile di Trapani che nella notte tra venerdì e sabato scorso ha portato a sette arresti per un giro di prostituzione. L’operazione è stata denominata “Matrioska”. L’arresto più chiacchierato in città è stato quello del consigliere comunale di Forza del Sud Giuseppe Ruggirello. Ruggirello, 52 anni, è funzionario all’Agenzia delle Entrate. E’ indagato per corruzione e concussione. Secondo gli investigatori forniva ai titolari dei due night club oggetto dell’indagine le notizie riservate circa verifiche fiscali da programmare. In cambio – sempre secondo gli agenti – avrebbe chiesto un corrispettivo in consumazioni e rapporti sessuali con le ragazze che lavoravano presso i due night club . In particolare, Ruggirello si sarebbe impegnato a cancellare un verbale di contestazione di 100.000 euro. Ma c’è di più. Ruggirello è stato eletto nel consiglio comuanale di Trapani nel 2007, e secondo gli investigatori avrebbe chiesto agli esercenti commerciali di night che “proteggeva” dai rischi di accertamenti fiscali anche un appoggio per essere eletto consigliere comunale. In questo senso pare che l’indagine della polizia sia un bivio,e ci potrebbero essere sviluppi. A Trapani, come a Marsala, sono tanti i politici locali che frequentano questo tipo di locali, e anche per loro alcune “coperture” potrebbero essere state date in cambio di appoggi concreti o di soldi per finanziare la campagna elettorale.
Gli altri arrestati sono Giuseppe Lucchese, 61 anni, titolare del night club Harris di Erice; Giuseppe Simone, di 59, proprietario del Laguna Blu, un altro locale di Trapani; Giuseppe La Francesca, 41 anni, già detenuto per traffico di stupefacenti; una ballerina di nazionalità ungherese, Anzhela Kuvshyniva, di 36 anni; un assicuratore, Antonino D'Aleo, di 53, e un barista, Salvatore Scandaliato, di 39. I due night club venivano utilizzati per un giro di finte ballerine provenienti dall'Est, in particolare russe, spesso non in regola con il permesso di soggiorno, che si intrattenevano poi con i clienti nei privè o concordavano incontri sessuali a pagamento fuori dai locali notturni.
Da segnalare che nell’operazione “Matrioska” hanno avuto un ruolo fondamentale le intercettazioni, che hanno svelato, ad esempio, il ruolo svolto da uno degli arrestati, Giuseppe Lucchese. Aveva dato temporaneamente la gestione del suo locale, l’Harris, ad un noto pregiudicato marsalese, perché “stanco di dover cummattere ogni giorno con le buttane…”, come lui definiva le ragazze che lavoravano nel locale a luci rosse di Trapani. Nonostante avesse dato il locale in gestione, Ruggirello si interessava comunque sempre dell’andamento degli affari e della logistica. Quello che non gli andava giù era di dover sopperire alle esigenze quotidiane delle ragazze.
Lucchese dà dunque il locale in gestione. Ma le cose vanno male. Il 22 Giugno 2007, allora, si sfoga. La causa dei cattivi affari sono sempre loro, le ragazze. Cosa fanno? Si fanno pagare 100 euro per un rapporto orale nel “privè” del locale, ma non portano a termine il servizio… In che senso? E’ lo stesso Lucchese a spiegarlo: “Loro dicono al cliente: io piglio 100 euro, mi dai 100 euro e ti faccio un pom…”, poi, con la scusa che il tempo è scaduto si rifiutano di praticare il “servizio” pattuito: “…E dicono: tempo scaduto? Come? Io ti ho dato 100 euro e tu mi dici: tempo scaduto?”.
Ieri Lucchese è stato interrogato. “Il mio assistito ha tentato di chiarire la sua posizione”, ha dichiarato l’avvocato Elio De Felice, difensore dell’indagato. Il legale ha chiesto la revoca dell’ordine di custodia cautelare. Giuseppe Simone, titolare dell’altro night club coinvolto nelle indagini, invece, assistito dal suo difensore, l’avvocato Nino Marino, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Nel frattempo l’agenzia immobiliare Laguna Blu di Marsala sottolinea che, "in riferimento alle notizie di stampa in merito alla operazione Matriosca, la propria attività è totalmente estranea e nulla ha che vedere con il night club “Laguna Blu” coinvolto nei fatti di cronaca avvenuti a Trapani lo scorso 25 marzo che hanno portato anche ad alcuni arresti. La nostra agenzia specifica che si tratta soltanto di uno sfortunato caso di omonimia".