Gli investigatori sussurrano che dietro il delitto possa esserci un regolamento di conti all'interno di Cosa nostra per gestire traffici di cui Romano, 34 anni, condannato per mafia e arrestato più volte per giri di droga nel quartiere Borgo Vecchio, voleva una sua fetta dopo essere uscito di cella a fine febbraio.
La moglie ne aveva denunciato la scomparsa lunedì notte, dopo aver girato gli ospedali di Palermo. Avevano appuntamento alle 15, ma Romano è scomparso nel nulla e la donna non ha aspettato nemmeno un giorno per andare dai carabinieri, forse ricordando quello che era successo al suocero. Il padre di Davide Romano, Giovan Battista, boss del Borgo Vecchio, nel 1995 venne attirato in una trappola, strangolato e poi sciolto nell'acido. Un caso di lupara bianca di cui vennero accusati Leoluca Bagarella e Vittorio Mangano che avrebbero così punito le "confidenze" del boss a Giovanni Falcone.
Alla cosca di Borgo Vecchio erano legati anche i figli di Giovan Battista Romano, Davide e Francesco Paolo che nel 2004 vennero arrestati nell'operazione che portò in carcere anche Tommaso Lo Presti, Mimmo Buscemi e Gregorio Di Giovanni, boss di Porta Nuova. Nel 2005 Davide Romano fu condannato dal gup a cinque anni per mafia ed estorsioni e spostò il fronte dei suoi "affari" sulla droga. Venne nuovamente arrestato nel 2006 per spaccio a Borgo Vecchio e Brancaccio. Sempre il traffico di stupefacenti lo portò in carcere nel 2008, stavolta l'accusa era di far parte di un'organizzazione controllata da Angelo Galatolo, figlio del boss dell'Acquasanta. Solo da poco più di un mese era tornato nella sua casa in via Ugo Bassi, sottoposto però alla sorveglianza speciale. Ogni giorno doveva rincasare entro le 21, ma lunedì Davide Romano è sparito. Fino a ieri.