raggiunta la maturità sessuale le anguille si spostano in acquee marine aperte per deporre uova, può vivere anche più di 15 anni e le femmine possono superare il metro di lunghezza.
L’aragosta (Palinurus elephas) è un crostaceo di medie dimensioni, di lunghezza tra i 20 e i 50 cm, che può pesare fino ad 8 kg. Rivestita da una corazza resistente, di colore rosso con sfumature sul viola. La corazza è divisa in due diversi parti: il carapace, cioè la parte anteriore, che è particolarmente sviluppata, similmente a quella del granchio. In questo tratto della corazza, l’aragosta è coperta da spine e le sfumature diventano più tendenti al blu. Nella parte posteriore si trova invece la coda a ventaglio, che si apre quando l’aragosta deve spostarsi nuotando, rigorosamente all’indietro (come i gamberi). Differentemente da altri crostacei, l’aragosta non ha le chele; ha però due lunghe antenne gialle-rosse utilizzate sia come organi di senso che come mezzo di difesa. Alla base di queste si trovano acuminate spine, e fino alla bocca è rivestita da appendici pelifere che, insieme alle antenne, formano l’apparato tattile. L’aragosta è un animale sedentario che vive in grandi gruppi, sul fondale marino, preferibilmente roccioso o algoso, da 15 a circa 150 m di profondità; essa si nutre di altri animali marini come gamberetti, spugne o anellidi, ma anche di alghe e plancton.
Astice ( homarus gammarus ) si tratta del più grande crostaceo dei mari, possono raggiungere i 50 60 cm dotato da due chele molto grandi e asimmetriche, la maggiore la usa per tranciare le prede, La carrozza e liscia con due sole spine dietro gli occhi e di colorazione nero bluastro con marmoreggiature gialle sul dorso. Si riproducono nei mesi estivi e le femmine portano le uova per 10 11 mesi. Vive dai 15 metri a circa 80 90 metri di profondità, su fondali misti, si nutrono di molluschi.
Magnosa ( Scyllarides latus ) corpo robusto e appiattito, antenne a palette, coda larga, può misurare al massimo 45 cm, carrozza ricoperta da grosse granulazioni a base pelosa e colorazione bruno rossastra. Vive dai pochi metri ai 60 metri di profondità, su fondali rocciosi o praterie di posidonia.
Magnosella ( Scyllarides arcutus ) piccolo esemplare simile alla magnosa ma di dimensioni diverse 15 cm, con bordi delle antenne seghettate colorazione bruna rossastra e arti con anelli blu. Vive nelle stesse profondità e ambienti della magnosa.
Mustea ( Phycis phycis ) corpo relativamente alto, ma assai ristretto posteriormente. Il capo è ben sviluppato con occhi grandi quanto il muso. La colorazione è bruno scuro o quasi rossastra, più chiara ventralmente. Può raggiungere i 65 cm di lunghezza. Vive dai 5 a metri di profondità sino a 650 metri.Questo pesce vive sempre in tana, è raro vederlo fuori infatti lo si scorge sempre per caso visitando con la torcia spacchi e buchi nelle rocce. Arriva a pesare anche un paio di chili ed è molto buona bollita in acqua aromatizzata con cipolla prezzemolo e pomodoro secco. Gli esemplari più piccoli sono ottimi anche fritti. La carne non è molto soda ma è bianca e saporita. Un consiglio: la mustella preferisce stare in tana in compagnia di altre specie di pesci, quindi quando ne vedi una aspetta a spararle perchè da qualche parte potrebbe esserci una cernia, una murena o qualche bel sarago. La prova di questo la potrai vedere nel mioQuesto pesce vive sempre in tana, è raro vederlo fuori infatti lo si scorge sempre per caso visitando con la torcia spacchi e buchi nelle rocce. Arriva a pesare anche un paio di chili ed è molto buona bollita in acqua aromatizzata con cipolla prezzemolo e pomodoro secco. Gli esemplari più piccoli sono ottimi anche fritti. La carne non è molto soda ma è bianca e saporita. Un consiglio: la mustella preferisce stare in tana in compagnia di altre specie di pesci, quindi quando ne vedi una aspetta a spararle perchè da qualche parte potrebbe esserci una cernia, una murena o qualche bel sarago. La prova di questo la potrai vedere nel mio ultimo video della cernia Questo pesce vive sempre in tana, è raro vederlo fuori infatti lo si scorge sempre per caso visitando con la torcia spacchi e buchi nelle rocce. Arriva a pesare anche un paio di chili ed è molto buona bollita in acqua aromatizzata con cipolla prezzemolo e pomodoro secco. Gli esemplari più piccoli sono ottimi anche fritti. La carne non è molto soda ma è bianca e saporita. Un consiglio: la mustella preferisce stare in tana in compagnia di altre specie di pesci, quindi quando ne vedi una aspetta a spararle perchè da qualche parte potrebbe esserci una cernia, una murena o qualche bel sarago. La prova di questo la potrai vedere nel mio
Oggi purtroppo, la sopravvivenza di queste specie ittiche è seriamente minacciata dalla pesca indisciplinata, incuranti dalle specie pescate sotto misura, i pescatori stretti dalla crisi economica usano illimitatamente attrezzatura da pesca ben al di fuori dai limiti consentiti. La grande forza del mercato ittico oggi è acquacoltura cioè l’allevamento di pesci e specie che vengono a mancare nei nostri mari o che hanno più richiesta nei mercati, nei luoghi dove l’acquacoltura come attività non potrebbe mai esistere per ragioni logistiche una soluzione potrebbe essere un Area Marina Protetta con un programma di pesca dove le specie in via di estinzione possono essere pescate solo in 2 mesi l’anno in periodi studiati che non influiscono con i periodi di riproduzione, la soluzione economica per le flotte pescherecce e della piccola pesca in assenza della creazione e della gestione di impianti di acquacoltura e di premi di fermo biologico, calamità naturale, cessazione attività o altro, potrebbe essere importante dare un contributo ai pescatori che curanti di un’accidentale pescata di specie sotto misura, adulte protette o nel periodo vietato nella programmazione, portare i pesci vivi in un area destinata dove la pesca si vieta come accade nelle zone A delle Aree Marine Protette.
Gianluca Salerno