A dirlo a chiare lettere, a pochi giorni dalle elezioni che si terranno nel fine settimana in Sicilia e che coinvolgeranno 27 comuni, è il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo: «Proponiamo», dice, «un'alleanza democratica tra i partiti del centrosinistra e del Terzo polo». «Se qualcuno di questi non ci sta», aggiunge, «si assume la responsabilità di indebolire l'alternativa a Berlusconi che sta massacrando la Sicilia».
La proposta non ha mancato di creare malumori nelle fila dell'Mpa e minaccia di mandare a monte l'alleanza con i democratici che fin qui ha consentito a Raffaele Lombardo di stare in sella alla guida di una giunta tecnica, messa in piedi per procedere «sulla strada delle riforme». Al segretario del Pd siciliano ha subito replicato il senatore del Movimento per l'Autonomia, Giovanni Pistorio: «Dalla viva voce del segretario Lupo abbiamo sentito che il Pd valuterà, insieme a Idv e Sel se aprire ad un'alleanza politica con Terzo polo e Mpa. Non possiamo consentire che Lupo sprechi il suo tempo. Il polo di centro e l'Mpa non potranno mai essere compagni di strada con Idv e Sel. Con il Pd abbiamo portato avanti un percorso di riforme per il buon governo della Sicilia, anticipando gli scenari che vanno emergendo a livello nazionale. Cambiare percorso ora sarebbe come buttare a mare un'esperienza che sta dando buoni frutti. Non sappiamo se il Pd vorrà assumersi questa grave responsabilità, noi comunque teniamo a far sapere che non saremo disponibili».
E non si sono lasciate attendere le reazioni delle forze del centrosinistra, in prima fila di Sel. Per il coordinatore siciliano di Sinistra Ecologia e Libertà, Erasmo Palazzotto, «la ricostruzione del centrosinistra e l'alleanza con Lombardo sono incompatibili. Anche in Sicilia si è conclusa una fase politica. L'unico modo per uscire da questa impasse che sta bloccando la regione è andare velocemente al voto. Il Partito Democratico», aggiunge, «esca dall'ambiguità e ci dica se vuole ricostruire il centrosinistra o continuare a sostenere l'alleanza con Lombardo, le due cose sono inconciliabili. Per noi è incompatibile la cultura politica che il Terzo Polo esprime in Sicilia con un idea di cambiamento necessario – conclude Palazzotto – quando il Partito Democratico diventa parte di quella cultura politica, come a Campobello di Mazara dove il sindaco del Pd promuove l'abusivismo edilizio e la devastazione del territorio, non potremo mai essere alleati».
La frattura e le fibrillazioni nei rapporti tra Pd e l'Mpa non sono sfuggite al capogruppo del Pid all'Assemblea regionale siciliana, Rudy Maira: «Finalmente anche nel Pd ci si toglie la sordina rispetto alla vacuità del governo di Raffaele Lombardo. Le dichiarazioni del segretario Lupo sono oltremodo chiare ed esprimono tutto il disagio rispetto ad un governo che è gestito in maniera esclusiva dal presidente della regione. Le lagnanze di Giuseppe Lupo, Anna Finocchiaro, Nino Papania, Davide Faraone e di tanti altri del Pd ci fanno definire l’appoggio dato dai democratici a Lombardo come un’ esperienza da Ragazzi della via Paal: tutti si sentivano protagonisti ma il comandante generale era uno solo». Maira, sottolinea che «finalmente anche il Pd, così come hanno fatto in primis il Pid e gli altri partiti di opposizione per due anni e mezzo, si rassegna alla richiesta del voto anticipato». Per il presidente dei deputati Popolari «quello di Raffaele Lombardo è un esecutivo monocratico e senza prospettiva. Il tempo è galantuomo anche in politica: oggi autorevoli esponenti del Pd dicono che il governo Lombardo non ha fatto le riforme ripetendo ciò che noi denunciamo da più di due anni».
Fonte Italpress