L'organismo, che si e' insediato stamane, ha chiesto la copia conforme di una serie di atti (delibere di giunta, del Consiglio comunale, determine dirigenziali e sindacali) dal 2008, anno di insediamento di Vittorio Sgarbi a sindaco della citta', fino al 2010. Le attivita' di accesso dovranno essere concluse entro 90 giorni a decorrere da oggi. ''Ho dato indicazione al vice sindaco Antonella Favuzza - ha detto Sgarbi - di collaborare con grande impegno con i funzionari della Commissione nel comune obiettivo di battere ogni tentativo della criminalita' di condizionare l'attivita' amministrativa, sentendomi io stesso vittima di un clima di intimidazione, dimostrato anche dalle numerose e recenti minacce alla mia incolumita'''. ''Sollecito il Prefetto di Trapani a vigilare sulla mia sicurezza personale, certamente minacciata dal fortissimo contrasto con l'attivita' criminosa di sostanziale devastazione del territorio, da parte della mafia, con l'alibi delle fonti rinnovabili e dell'energia pulita. Nel garantire la mia totale collaborazione, attesto fin d'ora - conclude Sgarbi - che nessun atto della Pubblica Amministrazione e' stato determinato dal benche' minimo intervento o sollecitazione esterna''.
Succede che la “Città di Sgarbi”, nota anche per l’atteggiamento ostile del sindaco nei confronti delle energie alternative, per il referendum non solo ha ottenuto il quorum ( è avvenuto in pochi comuni della provincia), ma ha anche espresso un netto no al nucleare. Succede che la maggioranza bulgara dei consiglieri comunali, che ha sostenuto la Giunta fin dal giorno dopo le elezioni, in questi ultimi tempi invece non riesce più nemmeno a riunirsi nel massimo consesso cittadino. Succede che nella Città “ Libera et Immunis di Vittorio Sgarbi, che ha messo la Mafia in un museo, perché immaginata morta e sconfitta” (come recita uno dei tanti comunicati del comune) il Sindaco ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera di minaccia (ultima di una lunga serie) tanto da fargli sollecitare il prefetto di Trapani a vegliare sulla sua sicurezza personale, “minacciata dal fortissimo contrasto con l'attività criminosa di sostanziale devastazione del territorio, da parte della mafia, con l'alibi delle fonti rinnovabili e dell'energia pulita". Succede. Succede. Ci sono tanti altri segnali e tante stridenti contraddizioni che preludono a oscure nubi all’orizzonte? Difficile prevederlo. Più illuminante ci è sembrato invece un giudizio lapidario sull’Amministrazione comunale buttatoci in faccia da un consigliere comunale, uno dei tanti , una volta fedelissimi, di Giammarinaro ma che vuole restare in incognito. “Una Giunta nel pallone!”, ci dice. Usa questa metafora forse perché suggestionato dall’evento, rievocato in questi giorni, del clamoroso mancato volo del pallone aerostatico di un secolo fa . Ma non è il solo a esprimere un giudizio negativo. Quasi la totalità e tutti rigorosamente in forma anonima. Ormai è difficile distinguere un confine netto tra chi sta in maggioranza e chi all’opposizione. Parrebbe che la gente disposta a spendere una parola in favore della giunta Sgarbi si vada assottigliando ogni giorno che passa. Tra i banchi del Consiglio Comunale, la squadra che ufficialmente fin dall’inizio era in favore dell’Amministrazione sembra perdere consistenza grinta. A confermarlo del resto è la stessa Giunta, quando sconsolata fa sapere che “Una sola circostanza di fronte a quel che è avvenuto, ci lascia amareggiati: il SILENZIO, PAVIDO DI MOLTI CONSIGLIERI COMUNALI , soprattutto di quelli che, almeno a parole, dicono di sostenere il sindaco e la Giunta, dai quali ci saremmo attesi coraggiose parole di difesa della loro azione politica e programmatica e …invece continuano i loro pavidi silenzi” . E invece in silenzio non rimangono il capogruppo dell'Udc il Nino Ardagna e il consigliere Vito Lo Castro. Annunciano infatti l'intenzione di non approvare più gli atti e i provvedimenti deliberati dalla giunta. Facendo esplicitamente riferimento ai debiti fuori bilancio e al bilancio di previsione 2011. “La perdurante situazione politico-amministrativa locale - scrivono i due esponenti Udc - impone un momento di riflessione anche e soprattutto in considerazione del nuovo momento politico e amministrativo che si appresta a vivere la cittadina oggi. Annunciamo il disimpegno del gruppo dal sostenere atti e provvedimenti già in programmazione, non potendo avallare né l'approvazione dei debiti fuori bilancio, né quella di un bilancio di previsione non condiviso.” Il tutto, sottolineano, con il sostegno e l'appoggio del coordinatore regionale Giampiero D'Alia e del presidente provinciale, Gianni Pompeo dell’Udc. La sferzante ironia di Sgarbi non si è fatta attendere. “Mi compiaccio della stabilità dei pensieri del consigliere Nino Ardagna e mi auguro che il suo progetto politico di evidente, grande respiro, abbia successo ! Annuncio che entro l'estate farò una nuova giunta”.Sottolineando che Turano “ha mostrato di non avere alcuna prospettiva politica in comune con Ardagna, riferendomi, peraltro, e con un certo stupore, la notizia della posizione assunta dai consiglieri comunali eletti in accordo politico con Pino Giammarinaro”. Sarebbe un vano esercizio cercare di capire chi, tra gli esponenti citati (Pompeo, D’Alia, Turano), abbia a questo punto più voce in capitolo. Ma potrebbe trattarsi del consunto copione che ricalca il vecchio stile democristiano. Il collaudato ma ormai scontato gioco delle parti, in cui ognuno liberamente recita a soggetto? Di questo avviso è il capogruppo del PD Domenico Venuti, ritenendo poco credibile la sortita di Ardagna e bollandola addirittura come una “offesa all’intelligenza dei cittadini”. Contestando il fatto che non abbiamo di conseguenza ritirato i loro rappresentanti dalla Giunta “gli stessi assessori che qualche mese addietro avevano designato in concorso con Giammarinaro.” Non solo. Ma per l’esponente dell’opposizione di sinistra la situazione politica comunale si fa sempre più preoccupante. Lo conferma “Il ritiro da parte della Giunta Municipale delle delibere riguardanti il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e lo stallo amministrativo, dal piano regolatore alla manutenzione ordinaria, sottolineano l’impossibilità per l’Amministrazione di operare in un contesto pesantemente segnato dalle note vicende che hanno interessato il Comune di Salemi.” Non funziona nemmeno la normale amministrazione. Secondo Venuti, nonostante numerose interrogazioni e sollecitazioni, non si provvede nemmeno “alla rimozione dell’erba e alla pulitura delle aree comunali e delle strade urbane, alle condizioni dell’illuminazione pubblica considerato che ci sono zone completamente al buio da svariati mesi, come la via Rocche San Leonardo”. Per non parlare della TIA. Ancora, e siamo alla vigilia della scadenza, non si sono avute risposte certe sull’importo da pagare. Avallando in questo modo acriticamente il modello iniquo di gestione dei rifiuti calato dai vertici dell’Ato, che è oltre tutto è in liquidazione! Ma ciò che è più è intollerabile è “il silenzio che regna sovrano attorno al Bilancio di Previsione 2011, fondamentale strumento di programmazione dell’attività amministrativa, che non ha ancora avuto, inspiegabilmente, il necessario parere del Collegio dei Revisori dei Conti.” Presto o tardi, tutti i nodi verranno al pettine: i debiti fuori bilancio, la carissima tassa sui i rifiuti, il Bilancio di Previsione, il Piano Regolatore, il fantomatico progetto delle “Case ad 1 Euro”, ancora arenato nelle secche degli adempimenti propedeutici senza i quali tutto rischia di restare aria fritta.
Franco Lo Re